Cattiva pubblicità alimentare: come preservare i più piccoli dai rischi

L’Oms Europa ha aggiornato la tabella dei criteri nutrizionali affinché siano stabiliti i parametri per ridurre la pressione del marketing di alimenti e bevande sui bambini

L’obesità infantile è diventata un problema di salute pubblica sempre più rilevante negli ultimi decenni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2020, oltre 340 milioni di bambini e adolescenti nel mondo erano in sovrappeso o obesi.

Cibo spazzatura
Cibo spazzatura (Foto da Canva) L’indiscreto.it

Ci sono molte ragioni per cui i più piccoli possono sviluppare sovrappeso tra cui la genetica, la mancanza di attività fisica e una dieta poco salutare. Tuttavia, una causa importante dell’obesità infantile è la pressione del marketing alimentare sui bambini.

Lo scopo della pubblicità è quello di promuovere i prodotti e influenzare il comportamento d’acquisto dei consumatori. Questa pratica è molto diffusa e può essere molto persuasiva, soprattutto nei confronti dei giovanissimi che sono particolarmente influenzabili.

Pubblicità alimentare e pressione del marketing sui più piccoli

Le aziende alimentari spendono miliardi di dollari ogni anno in pubblicità rivolta ai bambini. Esse sono presenti ovunque, dai cartoni animati alla televisione ai social media, e spesso utilizza personaggi famosi e giochi per catturare l’attenzione dei più piccoli.

Bambina che mangia dolciumi
Bambina che mangia dolciumi (Foto da Canva) L’indiscreto.it

Purtroppo, la maggior parte degli alimenti sponsorizzati rientra nella categoria dei cibi spazzatura, ad alto contenuto di zuccheri, grassi e sale. Sono molto convenienti e economici ma anche poco salutari e possono portare all’obesità infantile. QUesta patologia può avere gravi conseguenze sulla salute tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, problemi muscoloscheletrici e problemi di salute mentale. Inoltre, l’obesità infantile può portare a problemi di autostima e di relazione con i coetanei.

In molti paesi i bambini sono esposti a una grande quantità di pubblicità alimentare. Per questo motivo sono state messe a punto delle norme che cercano di limitare o regolarizzare il tipo di spot rivolto ai giovani. L’Oms Europa ha aggiornato il modello di profilo nutrizionale per 22 categorie di alimenti e bevande analcoliche per bambini di età pari o superiori ai 36 mesi con l’obiettivo di proteggerli dal marketing che promuove alimenti malsani.

Caramelle
Caramelle (Foto da Canva) L’indiscreto.it

Per avere il via libera ed essere pubblicizzato, un prodotto alimentare non deve superare, su una base di 100 g/mL, nessuna delle soglie pertinenti alla categoria di appartenenza e confrontare il contenuto nutrizionale con i parametri decisi dall’OMS.

Ad esempio, si legge che “è vietato il marketing di qualsiasi prodotto, indipendentemente dalla categoria, che contenga > 1 g per 100 g di grassi totali sotto forma di acidi grassi trans prodotti industrialmente”.