Cus Macerata, Rettore e altri vertici dell’Università presenti per la festa del calcio a 5

Il presidente Antonio De Introna l’aveva promesso durante l’ultima assemblea e ha mantenuto la parola.

Domenica pomeriggio il Cus Macerata ha organizzato una simpatica festa, nel giardino della sede, per omaggiare i ragazzi del calcio a 5 campioni d’Italia ai Cnu 2014 di Milano e più in generale per celebrare l’intera, eccellente, sezione futsal. Una festa informale, addolcita da una squisita porchetta dell’azienda agricola Fattoria Vigneti di Chiesanuova, dalla torta di rito e soprattutto ingioiellata dalla visita graditissima dei vertici dell’Università: il Rettore Luigi Lacchè, il direttore generale Mauro Giustozzi e la responsabile affari istituzionali Giorgia Canella. A Lacchè i protagonisti dell’impresa milanese (4° trionfo di sempre per il Cus in sport di squadra) hanno donato un quadro contenente la divisa dei Cnu autografata da tutti e la medaglia d’oro.

Un pensiero che il Rettore ha particolarmente apprezzato e, a sorpresa, ha ricambiato dando ai giocatori, al mister Bacosi e al dirigente Maccioni una borsa porta-pc con un mouse ed una t-shirt. In via Valerio c’era tutta la sezione calcio a 5, ormai il top in città per numeri, risultati e programmazione avendo realizzato una vera Scuola Calcio.

E magari le gioie stagionali non sono nemmeno finite visto che i baby terribili dell’Under12 Csi a giorni partiranno per Lignano Sabbiadoro dove, forti del 3° titolo regionale di fila, parteciperanno alle finali nazionali. “Sono felice che il Rettore e i vertici dell’Ateneo siano voluti esser presenti–afferma De Introna– un momento di gioia non pensato solo per la vittoria di Milano, ma più in generale per il livello raggiunto dall’intera sezione. Risultati e continuità fatti in casa, dal più anziano Gabrio Machella ai baby come Rocco Menichelli”.

Per il Cus quello di Milano è stato il 4° trionfo dopo il calcio a Pesaro, la pallavolo a Bari (maschile) e Salsomaggiore (femminile), ma quest’ultimo è forse il più bello e non solo perché sono passati 18 anni…”Sicuramente è il più gratificante perché arrivato in un contesto difficile per noi, i Cusi e il Paese. E’ stato complicato persino programmare la spedizione, ma i ragazzi sono stati impeccabili dentro e fuori dal campo”.

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