Da Totti a Baggio, il percorso di Carlo Mazzone

SPORT – Gli allenatori italiani di calcio sono da sempre una categoria a sé stante, oltre ad essere dei grandi punti di riferimento a livello mondiale.

Sia dal punto di vista tattico che per quanto riguarda il carattere, in molti hanno condizionato la carriera di tanti calciatori. Tra essi vi è senza dubbio Carlo Mazzone, nato e cresciuto a Roma ma adesso residente nella tranquilla Ascoli Piceno, dove attualmente la squadra cittadina milita in Serie B. L'allenatore ormai ritiratosi è stato il mentore di tre grandissime figure del calcio italiano e mondiale. Il primo è stato Francesco Totti, che sotto la sua guida divenne protagonista in Serie A. Il secondo, invece, è quel Pep Guardiola capace di vincere tutto da allenatore, mentre il terzo è quel Roberto Baggio amato da tutta Italia.

Totti, il capitano

Quando si parla di Totti bisogna considerare diversi aspetti, non soltanto che si tratta di un campione del mondo o di un calciatore sempre tra i più prestigiosi della sua generazione. Parliamo anche dell'ultimo italiano a vincere la Scarpa d'oro nel 2007, prima insomma che iniziasse il dominio assoluto dei due fenomeni Cristiano Ronaldo e Messi, quest'ultimo favorito alla conquista della prossima Champions League con il Barça, secondo le scomesse sul calcio online di Betway con una quota di 7,5 il 18 novembre. L'impulso decisivo alla carriera del Pupone, come lo chiamano a Roma, fu dato proprio dal tecnico suo concittadino, che lo notò nelle giovanili e gli diede lo spazio necessario per esplodere e prendersi la Roma, la sua amata squadra. Il rapporto tra i due fu sempre straordinario, anche dopo l'addio di Mazzone alla Roma nella primavera del 1996. Cresciuto nella zona marchigiana di Porto San Giorgio, Totti, per molti anni testimonial Nike, si è sempre detto fedele a Mazzone e soprattutto alla Roma, portandola più in alto possibile con lo Scudetto del 2001 e con una serie di prestazioni sopra le righe in Champions League, per non parlare i tanti goal che lo rendono il secondo calciatore con più goal in Serie A dopo Silvio Piola.

Guardiola, il genio

Sebbene non fosse geniale come Totti in campo, Pep Guardiola si è sempre rivelato un condottiero dal punto di vista tattico. L'ex centrocampista del Barcellona visse un periodo strepitoso al Brescia, dove condivise lo spogliatoio con Roberto Baggio, Andrea Pirlo e Luca Toni. Protagonista di una delle finestre di calciomercato più bizarre della storia della Serie A, il centrocampista catalano approdò al Rigamonti nel settembre del 2001. Da quel momento in poi nacque un idillio assoluto tra lui e la tifoseria, oltre a vedersi rinforzata la relazione tra il regista e Mazzone, con il quale sarebbe nato un rapporto strepitoso. Quello che per molti è il miglior allenatore del mondo, dice di aver imparato tantissimo da Mazzone dal punto di vista tattico, come dimostra quanto scritto nell'ultimo libro sul tecnico romano. Spesso di ritorno a Brescia, dove ha lasciato il cuore, Pep è stato molto vicino a Mazzone anche dopo il ritiro, invitandolo persino alla finale di Champions League in partnership con la ditta Heineken tra Barcellona e Manchester United del maggio del 2009.

Baggio, il mago

Dopo tanti infortuni e dopo essere stato maltrattato da tanti allenatori, Roberto Baggio trovò la sua dimensione a Brescia proprio con Mazzone, che lo aveva voluto fortemente. Lo stesso calciatore ammise di aver conosciuto troppo tardi il tecnico romano, un personaggio diretto al fianco del quale si sarebbe coronato Re di Brescia con la fascia di capitano al braccio. Memorabile rimarrà la corsa di Mazzone dopo il pareggio del 3 a 3 siglato proprio dal Divin Codino in un sentitissimo derby tra Brescia e Atalanta. Il vincitore del Pallone d'oro 1993 durante la sua epoca alla Juventus avrebbe trovato in Mazzone il grande sostegno umano e mentale di un'epoca nella quale in tanti lo davano per finito. Dalla tecnica sopraffina e capace di effettuare giocate magiche in campo, con il Brescia Baggio avrebbe realizzato la sua parte finale di carriera stupendo tutti per la sua capacità di essere decisivo nonostante l'età avanzata e nonostante i tanti limiti fisici.

Il tecnico romano residente ad Ascoli, oggi fuori dai giochi, è stato un personaggio fondamentale nella storia del calcio italiano ed europeo. Per conferma chiedete a Totti, Guardiola e Baggio, mica gli ultimi arrivati.

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