Errani:’Lascio non per la poltrona’ Il premier:’Sul sisma impegno eccezionale’

ROMA – Conferenza stampa a Palazzo Chigi per fare il punto ad un anno dal sisma e ufficializzare i motivi del perchè Vasco Errani lascia il suo ruolo, quello di commissario per la ricostruzione post sisma.

"Il 9 settembre scade mio contratto, ringrazio Gentiloni e Renzi, con i governi e i premier c'è stato il massimo della collaborazione, era una cosa chiara ed è finita da tempo, condivisa con il Governo, perchè era previsto che il mio ruolo finisse con la scadenza del contratto. E' semplice, non ci sono retroscena, figuratevi se a 62 anni mi metto a fare ragionamenti sulle poltrone". Poi ha aggiunto:'Realizzato l'impianto della ricostruzine, è il territorio che deve assumere la gestione di questo processo".

"Ci sarà un nuovo commissario – ha detto il premier Paolo Gentiloni durante la conferenza – . "E qualsi trascorso un anno da quel 24 agosto, la notte della prima scossa di terremoto che ha causato il maggior numero di vittime. Abbiamo dovuto affrontare un impressionante sequenza sismica che ha colpito un'area di 140 comuni, annientando alcuni centri storici. Abbiamo assistito oltre 32mila persone ed effettuato oltre 200mila sopralluoghi per verificare l'agibilità degli edifici (più del doppio di quelli necessari per il terremoto dell'Aquila). Altrettanto eccezionale, però, è stato l'impegno dello stato e della protezione civile, di tutte le forze militari e del volontariato, dei sindaci, delle autorità regionali e di governo e della popolazione colpita che ha più sofferto e reagito alla situazione. Eccezionalità che ci ha portato a predisporre un insieme di misure e di risorse che non hanno precedenti: l'impianto predisposto è di grande rilievo. Parliamo di svariati miliardi di euro per le soluzioni abitative, rimozione macerie, stalle, contributi autonomi di sistemazioni, al reddito dei lavoratori, esenzione imposte successioni, contributi immediati per le imprese, per la ricostruzione ex novo di 18 scuole, ai contributi per le seconde case e per i danni indiretti subiti. Se noi guardiamo all'eccezionalità di quello che è successo credo che possiamo dire di aver messo in campo un sistema di risposta eccezionale. Il che non vuol dire che tutto sta marciando alla velocità che sarebbe necessaria. Oggi, infatti, invito tutte le amministrazioni un massimo sforzo e l'assunzione di responsabilità per accelerare le procedure.  Vasco Errani concluderà a settembre il suo mandato come concordato e colgo l'occasione per ringraziarlo. Ha fatto veramente un ottimo lavoro con risultati esemplari".

"La sequenza dei quattro terremoti che si sono succeduti hanno tutti colpito duramente il territorio marchigiano. Siamo qui – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – ad un anno dalle prime scosse del sisma che ha coinvolto Il Centro Italia. a rappresentare una realtà che ha 87 Comuni dentro il cratere e altrettanti fuori dal cratere che hanno segnalato danni. Circa un terzo della superficie della Regione è quella interessata dal terremoto e sono ancora 32mila oggi le persone che hanno avuto necessità di una sistemazione alternativa con contributo autonoma sistemazione o negli alberghi. Una situazione che comporta un impegno estremamente ampio per un fenomeno che è epocale sia per la sequenza sismica sia per la porzione di territorio interessata. Nelle Marche sono 27 i Comuni che hanno richiesto le Sae: abbiamo tutti i cantieri attivi ma ancora poche sono state consegnate. Sono 42 e verranno raddoppiate entro il 24 agosto, i lavori stanno per finire, ma sempre meno di quelle che volevamo. Entro la fine dell'anno contiamo di coprire il 90% del fabbisogno per il rientro nelle 1800 casette in costruzione. La scelta fatta è di costruire in montagna, in una zona molto complicata, ma che riporterà le persone dove erano. In totale per la ricostruzione e gli investimenti per le zone delle Marche colpite dal sisma ammontano a 1,1 miliardo di euro. Infine per quanto riguarda le macerie, 44 su 52 Comuni che ne avevano dichiarato la presenza, non hanno più macerie sulle strade e l'80% delle macerie pubbliche sono state rimosse".

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