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Expat italiani: 60,1% in più rispetto al 2016

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michael

ECONOMIA – È un’Italia che espatria, quella che stiamo imparando a conoscere negli ultimi tempi e non solo: d’altronde il nostro Paese ha una tradizione in termini di expat massiccia, e legata ai tanti periodi storici che si sono succeduti nell’ultimo secolo.

Oggi pare che questa tendenza sia tornata più forte che mai, e basta qualche dato per farlo presente: un aumento del 60,1% di italiani espatriati negli ultimi 11 anni, arrivando a quasi 5 milioni di connazionali iscritti all’AIRE.

Chi decide di emigrare?

Soprattutto laureati, arrivati a quota 25.000 nel 2016, spinti dal desiderio di migliorare la propria situazione economica e professionale e dal sogno di realizzare una carriera all’estero; il lavoro però non è l’unico motivo che spinge a partire: molti infatti si spostano anche per raggiungere il proprio partner. Prima di procedere oltre, quali sono i paesi più amati dagli expat italiani? Nell’11% dei casi la Svizzera, seguita dalla Germania (10%) e dal Regno Unito (8%). L’Italia, invece, è solo 64esima nella classifica di gradimento europea.

Vita da expat: i consigli per chi parte

Andare all’estero è una decisione che porta con sé non pochi pensieri e preoccupazioni, sia prima sia dopo la partenza. È importante prepararsi in anticipo ed evitare di ridursi all’ultimo momento, spolverando le regole di grammatica e approfondendo il più possibile la lingua che si parlerà in seguito in loco. Per indicazioni e suggerimenti di qualsiasi tipo si rivelano utilissimi i social media e i forum, che danno la possibilità di chiedere pareri e consigli direttamente a chi vive nella città o nella zona in cui si ha intenzione di trasferirsi: Facebook ad esempio trabocca di gruppi dedicati agli italiani all’estero. A proposito di trasferimento, è importante organizzare attentamente ogni dettaglio per evitare sorprese last minute: meglio affidarsi a società specializzate nel trasloco internazionale come Bliss Moving, avendo così la certezza di un supporto da parte di professionisti ed evitando di aumentare il carico di stress e tensione pre-partenza.

E una volta arrivati?

Le difficoltà di adattamento potrebbero persistere nei primi periodi, chiaramente servirà del tempo e un po’ di impegno per sentirsi più “a casa”. Qualche consiglio utile da sfruttare una volta giunti sul posto? Prima di tutto fare grande attenzione agli affitti per evitare truffe che, purtroppo, sono all’ordine del giorno: meglio non farsi prendere dalla fretta e analizzare bene ogni dettaglio prima di versare caparre, ad esempio, e alloggiare inizialmente in un ostello. Da non sottovalutare le grandi possibilità offerte dalle nuove conoscenze: evitare quindi di restare chiusi in casa e di frequentare solo altri italiani, nonostante comprensibile la nostalgia di casa infatti è meglio immergersi nella cultura della nazione d’arrivo e sforzarsi di socializzare, velocizzando così il processo di adattamento. L’apertura verso abitudini diverse renderà più affascinante e stimolante l’inserimento nel nuovo contesto, oltre ad evitare possibili fraintendimenti legati a usanze diverse anche nelle attività quotidiane.

michael

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