Gentili:’Portiere da tre generazioni e mio figlio Riccardo…’

di Emanuele Trementozzi
SPORT – Una vita nel calcio, da portiere, a inseguire sogni e speranze. Matteo Gentili è uno dei volti noti del panorama regionale, grande esperienza che oggi mette al servizio dell'Aries Trodica.

L'Indiscreto lo ha incontrato per un'amichevole chiacchierata. 

Matteo, con l’Aries Trodica un campionato molto impegnativo. Per te un doppio salto all’indietro dopo l’esperienza in Promozione con il Montecosaro. Come giudichi finora la tua stagione e quali sono gli obiettivi primari societari? “E’ senza dubbio una stagione molto impegnativa, visto che la nostra partenza a rilento ci ha complicato un po' le cose. Ma la classifica non rispecchia i nostri valori reali, ma sicuramente ci dà grandi stimoli per poter lottare in vista della permanenza nella categoria. Per quanto mi riguarda il doppio salto all’indietro ci voleva, perché avevo bisogno di giocare con continuità. Due anni fa ho trovato davanti a me un mostro sacro come Simone Paniccià, mentre la passata stagione un under di livello come Mauro Torresi. Avveo bisogno di nuovi stimoli e li ho trovati all’Aries Trodica, grazie alla stima del Ds Marco Busti che mi ha fatto subito sentire importante, andando a prendere il posto di un portiere come Denny Tentella che ha appena smesso. Questo mi ha inorgoglito”.

Hai tanta esperienza, hai già immaginato il tuo futuro una volta appese le scarpette al chiodo? “Al futuro non penso ancora in modo pressante, visto che ho 33 anni e spero di giocare ancora per altri 4-5. Però è normale guardarsi intorno e, una volta smesso, credo che vorrò fare il Direttore Sportivo, figura che più mi si adduce rispetto a quella di allenatore”.

Ti lega una grande amicizia con Fabio Roscioli, cosa pensi della sua scalata fino alla Juniores Nazionale di una squadra di serie D come Montegiorgio?“Fabio è come un fratello, molto più di un amico. Nel dicembre 2016, andato via da Montegranaro, mi ha subito accolto nella Vigor Montecosaro e, poco dopo, perso il lavoro, mi ha voluto nella grande famiglia Macron assicurandomi uno stipendio mensile, condividendo insieme l’esperienza insieme alla nostra collega e amica Ludovica Orazi. L’allenatore Roscioli non credo abbia bisogno di ulteriori presentazioni: in pochi hanno vinto campionati come lui, ha vissuto un’annata sfortunata solamente a Montecosaro, dove per altro molti episodi arbitrali sono stati a nostro sfavore”.

Sei un grande tifoso della Maceratese, che per altro servi come fornitore con la Macron. Cosa è mancato secondo te ai biancorossi fino ad oggi?“La Maceratese è la mia squadra del cuore, il biancorosso i miei colori. E’ una grande emozione servirli come Macron e seguirli allo stadio, sebbene fino ad oggi ci sia stata anche molta sfortuna. Non è facile giocare in uno stadio importante come l’Helvia Recina, è un campionato durissimo e spero che, in futuro, la squadra possa tornare ai livelli che merita”.

Come è stata l'ultima vittoria contro San Claudio? “Sicuramente bella e un po' fortunata, una sorta di derby che abbiamo giocato con grande attenzione difensiva, portandolo a casa con il classico gol della domenica di Giustozzi. Poteva starci un rigore per loro nel finale, di certo abbiamo strappato la prima vittoria in trasferta su un campo difficilissimo”.

Hai gia pensato di far crescere tuo figlio Riccardo come portiere o speri per lui un ruolo diverso?“Spero sia felice, qualunque sport pratichi. La nostra è una famiglia di portieri, credo che lui non possa esimersi e sia un predestinato. Ma sceglierà, un giorno, in totale libertà quello che più gli piace”.

Per chiudere: cosa rimpiangi del tuo passato, cosa avresti potuto fare di più e cosa invece ti ha lasciato ricordi positivi in questi anni?“Ho vissuto grandi gioie e qualche delusione, ma non ho rimpianti. Ho sempre fatto scelte che in quel momento ritenevo più giuste, forse mi è mancato un po' di carattere in alcune situazioni, ma sono felice di quello che ho fatto. Oggi sono all’Aries e mi trovo benissimo, spero di restarci a lungo. Ho vissuto il calcio in tutte le sue sfaccettature, spero di farlo ancora per tanti anni…”

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