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‘Il campione’: la vita di Giuseppe Ottaviani in un documentario

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michael

MARCHE – E’ un campione sotto ogni punto di vista Giuseppe Ottaviani, meglio ‘Peppe’ di Sant’Ippolito.

Centodue anni il 20 di questo mese,record mondiale nei 60, 100 e 200 metri, nel salto in alto, lungo, triplo, nel lancio del peso, del disco, del giavellotto e nel Pentathlon, protagonista dei Campionati Nazionali ed Internazionali Master di Atletica al Palaindoor di Ancona nel 2016. Simpatia travolgente, curiosità, entusiasmo, passione totale per lo sport che “fa bene alla salute, toglie pensieri e tristezza, regala felicità e ti fa stare con gli altri”, Ottaviani è un esempio straordinario di quella longevità attiva che regala il podio alle Marche. ‘Il campione’ è il titolo del documentario realizzato dalla società Border Studio con la collaborazione di Fidal e il cofinanziamento regionale che è stato presentato questa mattina alla stampa alla presenza del pluricampione mondiale. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto ‘Sport senza età’ del piano regionale della prevenzione.

Secondo il presidente della Regione, Luca Ceriscioli “Giuseppe Ottaviani è un testimonial straordinario, la sua longevità così positiva ci racconta come attraverso lo sport e un corretto stile di vita si possa non solo allungare la vita ma renderla di qualità. Lui guarda al domani, è un messaggio culturale, per renderlo migliore occorre investire nell’oggi. La Regione investe nello sport come strumento di prevenzione in termini di salute e di promozione di corretti stili di vita per una vita lunga e di qualità. Iniziamo dai più piccoli e arriviamo ai più grandi, lo sport va promosso a tutte le età per questo abbiamo fatto investimenti importanti, per trasmettere a tutti un messaggio di positività e un invito a fare sport a chi è ancora titubante. La nuova sfida è accompagnare la longevità a una vita bella, autonoma e di qualità”.

Il documentario audiovisivoracconta di un atleta particolare che non gareggia con i giovani campioni ma le sue prestazioni sono riferite alla sua categoria. Come lui al mondo ce ne sono 8, forse 10, e può succedere anche che gareggi da solo. L’incontro con lo sport è avvenuto tardi, a 70 anni, dopo una vita sedentaria da sarto. Nello sport ha trovato un modo di esprimersi. Un mezzo per portare un messaggio positivo alle nuove generazioni. Sono un concentrato di saggezza i suoi rimedi: occorre vivere in pieno ogni giorno, prendendo la parte buona della vita per superare i cento anni senza tristezza, con la gioia di fare sport. Le performance sportive di Giuseppe sono una dichiarazione forte e senza compromessi di appartenere a pieno titolo al presente, sono lo strumento per allontanare la definizione di vecchio. Si proclama “il meno giovane”, anziano è chi non ha più un progetto, non è più autonomo e si lascia mettere da parte dalla società. La perdita di autonomia è perdita di individualità, di autodeterminazione e di valore per se stessi. Ripensare l’invecchiamento significa offrirsi una prospettiva differente.

Dal film una finestra su un territorio, dal paese natale del protagonista Sant’Ippolito, alle Marche, regione al primo posto in Italia per presenza di ultraottantenni, per qualità della vita e da anni capofila di progetti per la longevità attiva. 

Come ‘Sport senza età’ progetto rivolto ad adulti e over 65 in coerenza con il piano regionale diprevenzione.  Strategia che investe sull’attività fisica per la salute, gioco di squadra tra soggetti qualificati per promuovere il valore dello sport per tutti, adulti e anziani, in un’ottica lungimirante per un futuro in cui agli anni di vita si aggiunge qualità nel quotidiano e  nel corso del tempo. Asur, Agenzia regionale sanitaria, Anci, Coni, Università di Urbino, enti di promozione sportiva e Regione uniti nella convinzione che progetti di educazione al moto in ogni fase della vita, insieme ad una corretta alimentazione e stile di vita, rallentano l’invecchiamento e regalano benessere e salute alla comunità. Al bando rivolto agli Enti di Promozione sportiva hanno risposto in sei: Aics, Acli, Asc, Asi, Csi, Uisp; coinvolte anche tre associazioni di promozione sociale. 45 i progetti presentati su tutto il territorio regionale per un investimento complessivo di  408.000 euro negli anni 2018/2019 (dgr 1118/17), 230 mila euro nel 2018  di cui 184 mila a carico dell’Asur e 46 mila degli Enti Promozione Sportiva.  Partecipazione gratuita per almeno duemila persone coinvolte all’anno su tutto il territorio regionale per la durata di 24 settimane. Impiegati 90 tutor laureati in scienze motorie specializzati per lo svolgimento delle attività di insegnamento. 43  i Comuni di cui 14 nel cratere del terremoto che, tramite l’Anci, sono coinvolti per la messa a disposizione degli impianti sportivi, dei parchi e la divulgazione del progetto. A cura dell’Asur l’aspetto relativo alla sana alimentazione, corretti stili di vita e la formazione periodica degli operatori. Monitoraggio e coordinamento del progetto sono affidati alla scuola di Scienze motorie dell’Università di Urbino.

 

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