L’importanza dei gruppi elettrogeni e delle torri faro nelle operazioni di soccorso

Intere notti a scavare  alla luce artificiale delle torri-faro: in questi ultimi anni le squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile hanno avuto un alleato prezioso che ha permesso loro di continuare a cercare dispersi nelle famigerate tragedie che ormai conosciamo tutti.

Dal sciagurato crollo del ponte Morandi di Genova fino all'esondazione del torrente sul Pollino, passando per i terremoti nelle Marche e in Abruzzo,  i soccorritori hanno potuto continuare il loro lavoro anche nelle ore notturne, proprio grazie alle torri-faro e ai gruppi elettrogeni, strumenti preziosissimi che spesso non vengono opportunamente valorizzati quando si documentano fatti di questa portata.

Spieghiamo cosa sono i gruppi elettrogeni e le torri-faro

Noti anche con il nome di gruppi elettrogeni, i generatori di corrente sono dispositivi che hanno il compito di convertire in corrente alternata o continua l'energia meccanica. Il motore è il componente principale che genera elettricità: l'esempio più frequente è quello del motore a scoppio. Nel caso di un generatore di corrente diesel il combustibile è rappresentato dalla nafta, ma le opzioni a disposizione da questo punto di vista possono essere diverse, e l'alimentazione può essere anche a benzina o a gas gpl.

Le torri faro, invece, sono colonne con all'estremità dei fari o proiettori di altissima potenza, quasi sempre  montati su dei carrelli con un gruppo elettrogeno che li alimenta.

L'energia elettrica che alimenta le torri-faro viene generata sfruttando il principio di induzione magnetica e può essere sfruttata per una grande varietà di scopi. Per esempio i generatori di corrente portatili permettono di garantire la presenza di corrente in quei contesti in cui essa è mancante, come i camper o le barche, ma anche nelle strutture provvisorie come gli stand delle fiere e dei mercatini. I generatori di corrente possono essere classificati non solo a seconda della tipologia di combustibile che viene utilizzata per la loro alimentazione, ma anche per il tipo di corrente che viene messa a disposizione in uscita, e che può essere trifase, alternata, continua, in uscita, e così via. Particolarmente diffusi sono i generatori in corrente alternata, che offrono l'opportunità di collegare le utenze elettriche direttamente, solo inserendo la spina.

Le variabili che consentono di distinguere i gruppi elettrogeni sono diverse: una delle più significative è l'autonomia, che indica per quanto tempo l'elettricità che viene messa a disposizione da un pieno di carburante può durare al massimo utilizzo. Un ulteriore aspetto degno di nota è quello della potenza massima; per illuminare le macerie durante le operazioni di disbrigo del canale sottostante il Ponte Morandi, il wattaggio necessario è stato elevatissimo.

L'utilità dei gruppi elettrogeni nella vita di tutti i giorni

Un classico esempio di applicazione del generatore di corrente al di fuori degli esempi citati precedentemente, può essere individuato quando si passeggia tra le bancarelle del mercato cittadino o tra gli stand di una fiera: i cassoni più o meno rumorosi che si trovano vicino ai furgoni degli ambulanti non sono altro che piccoli gruppi elettrogeni, che trasformano l'energia meccanica e offrono l'opportunità di usufruire di corrente elettrica in quegli ambienti – come le strade cittadine, appunto – in cui non è disponibile un impianto elettrico.

Ma le potenzialità di impiego sono pressoché infinite, dalle sagre di paese alle imbarcazioni in mezzo all'oceano, dalle roulotte nei camping alle fiere, dai cantieri alle campagne in cui non si può contare sull'allaccio alla corrente. Il generatore più diffuso è a gasolio (diesel), mentre la tecnologia più efficiente è quella inverter, che offre l'energia pulita: in altri termini, corrente stabilizzata, e cioè esente da quegli sbalzi di pressione che rischiano di compromettere i circuiti collegati. Sulle istruzioni dei gruppi elettrogeni, comunque, è sempre specificato se è possibile connettere o meno dei dispositivi elettronici o se l'apparecchio che viene collegato rischia di essere danneggiato.

 

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