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Attualità

Marche in zona arancione: tutti i divieti in vigore da domenica

Pubblicato da
Francesca Devincenzi

Spostamenti consentiti solo all’interno del proprio comune di residenza, mentre sono vietati quelli verso altri comuni e quelli in entrata e uscita dalla regione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di salute, studio o necessità. Con la raccomandazione di evitare gli spostamenti non necessari anche all’interno del proprio comune. Chiusi i ristoranti e le altre attività di ristorazione (bar, pub, gelaterie, pasticcerie): per loro resta consentita la sola vendita da asporto, dalle 5 alle 22, mentre le consegne a domicilio non hanno limiti d’orario.

Sono le nuove misure, in aggiunta a quelle già in vigore, che in Emilia-Romagna da domenica 15 novembre e per almeno due settimane dopo l’ordinanza firmata in dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che prevede l’inserimento della regione in zona arancione, sulla base della valutazione dei parametri relativi al livello di rischio e allo scenario epidemico effettuata dal Comitato tecnico scientifico e dalla Cabina di regia nazionale.

Le Marche passano dunque da zona gialla, a rischio moderato, a zona arancione, a rischio elevato, nella quale si applicano misure più restrittive a tutela della salute pubblica e per frenare il contagio da Coronavirus. Si tratta di quella intermedia rispetto alla terza, la rossa (rischio massimo). Suddivisione decisa dal Governo con il Dpcm del 3 novembre scorso, che individua appunto tre aree di rischio, con l’attuazione di provvedimenti diversi a seconda delle singole fasce.

Cosa di può fare e cosa no?

Da domenica, quindi, i bar e i ristoranti a Parma saranno chiusi sette giorni su sette. Sempre da domenica 15 novembre sono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da regione a regione e da un Comune all’altro. 

Cosa si può fare nelle regioni arancioni? 

“È consentito entrare o restare all’interno di bar, ristoranti e degli altri locali adibiti alla ristorazione (pub, gelaterie, pasticcerie…), se è sospeso il consumo di cibi al loro interno?”. La risposta a questa domanda in linea di massima è affermativa, ma all’interno di questi locali si può sostare solo “per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto”. Il governo chiarisce che nelle zone arancioni (e anche in quelle rosse) restano invece aperti i ristoranti degli alberghi ma solo per i clienti che vi alloggiano. “Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati”.

La raccomandazione a non ospitare persone non conviventi

Per quanto riguarda gli spostamenti il governo chiarisce che “riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. È consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi”.

Posso andare a fare la spesa in un altro comune?

E se volessi uscire dal mio comune per fare la spesa? In questo caso la deroga è consentita solo se i beni o i servizi che intendo acquistare non sono disponibili nel proprio comune.

“Laddove quindi il comune non disponga di punti vendita (o, per esempio, dell’ufficio postale), o sia necessario acquistare generi di prima necessità non reperibili nel comune di residenza o domicilio, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati”.

Zone arancioni: cosa cambia per i negozi?

Nelle Faq viene altresì precisato che si può uscire anche per comprare beni diversi da quelli alimentare: nelle zone arancioni, restano infatti aperti la maggior parte dei negozi “non sono previste limitazioni alle categorie di prodotti acquistabili”. In generale, come spiegavamo prima dalle 22 alle 5 si può uscire liberamente nel proprio Comune senza la necessità di giustificare alcunché: peraltro è consentito portare fuori il cane, recarsi in un parco, uscire per una passeggiata etc?

Si può andare ad assistere un parente o a trovare i figli? 

Il governo chiarisce che nelle zone arancioni è consentito andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti senza limiti di orario. Così come è consentito uscire per “raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti. Tali spostamenti – si legge nelle Faq – dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario”. È consentito anche se “fortemente sconsigliato” anche spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni.

È possibile usare l’automobile con persone non conviventi?

La risposta è affermativa, purché siano rispettate alcune misure di sicurezza “ossia con la presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina. L’obbligo di indossare la mascherina può essere derogato nella sola ipotesi in cui la vettura risulti dotata di un separatore fisico (plexiglas) fra la fila anteriore e posteriore della macchina, essendo in tale caso ammessa la presenza del solo guidatore nella fila anteriore e di un solo passeggero per la fila posteriore”.

Zone arancioni: quando è necessaria l’autocertificazione

Per quanto riguarda l’autocertificazione nelle regioni arancioni è necessaria se ci si deve spostare al di fuori del proprio Comune o della propria regione. A differenza delle zone rosse, nelle regioni arancioni ci si può muovere liberamente ma solo dalle 5 alle 22. Di notte bisogna invece portare con sè l’autodichiarazione.

Francesca Devincenzi

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Francesca Devincenzi