Pillola abortiva, si riaccende il dibattito in Consiglio Regionale 



di Francesco Pacini

Ancona, 26 Marzo – Torna ad accendersi il dibattito sull’argomento pillola abortiva, già iniziato poco dopo l’insediamento della Giunta Acquaroli, attraverso le dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura Giorgia Latini che ha a più riprese manifestato le proprie contrarietà in merito all’argomento.

Oggi in Consiglio Regionale, dopo diversi rinvii, si è discussa la mozione che trattava “l’effettività dei diritti di scelta da parte delle donne in relazione all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) garantiti dalla legge 22 maggio 1978, n°194, nella Regione Marche”. Primo firmatario della mozione è stato il Consigliere del PD Manuela Bora , tornata oggi in aula dopo un periodo isolamento causato dalla positività al COVID, che ha riacceso l’attenzione sul delicato tema riguardante l’interruzione di gravidanza.

A darle man forte è stata la collega di partito Anna Casini che con fermezza ha rimarcato la posizione dei Dem sulla questione minimizzando altresì l’episodio di qualche settimana fa, che ha visto l’Assessore Latini destinatario di cartelli di minaccia che ha stigmatizzato come “citazioni letterarie non comprese” rifiutandosi quindi, di fatto, ad esprimere la propria vicinanza verso quest’ultima.

A far emergere il pensiero della maggioranza, tra le fila di Fratelli d’Italia, è stata Elena Leonardi che portato la sua solidarietà all’Assessore Latini, inserendosi nella discussione con importanti spunti propositivi sull’argomento, tra i quali il sostegno economico alle famiglie in attesa di un nuovo nascituro. Sulla stessa linea di pensiero si è trovato il Capogruppo Regionale di FdI Carlo Ciccioli che ha classificato la presa dei posizione del PD come una “battaglia anacronistica” portando di concerto all’attenzione, il grave problema del tasso di denatalità, non solo in Italia ma anche in Europa e respingendo come possibile soluzione la teoria delle sinistre di un eventuale “sostituzione etnica”.
Nel corso dell’attesa discussione si sono susseguiti interventi al veleno, come quello del Partito Democratico che ha accusato la maggioranza di plagio nei confronti degli organi romani e di non avere capacità di scelta. E’ stata poi Giorgia Latini, a prendere la parola che dopo aver inviato i presenti ad utilizzare toni più pacati, ha rimarcato con fermezza ancora la sua posizione sull’argomento, rivendicando inoltre la sua libertà di pensiero.

L’ultimo a prendere la parola, prima della votazione, che avrebbe impegnato il Presidente della Giunta ad avviare un monitoraggio approfondito su come le misure della Legge n. 194/78 siano attuate nella nostra Regione e di attivare procedure per ridurre la percentuale di personale (medico e non) obiettore di coscienza nelle strutture sanitarie regionali, è stato quello dell’Assessore competente Filippo Saltamartini che, con un intervento dettagliato, ha sviscerato la questione sulla pillola abortiva RU 486.
Alla fine del dibattito la mozione non è riuscita a passare in quanto stoppata dalla maggioranza di centro destra che si è espressa con 19 voti contrari a fronte degli 11 voti favorevoli dell’opposizione.

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