Tutti pazzi per il caffè in cialde: e così la tradizione cambia

ATTUALITA' – L'Italia è paese di tradizioni secolari, come testimoniano i riti quotidiani che ancora oggi, a distanza di decenni e decenni, sopravvivono nelle case degli italiani.

In particolare, è in cucina che si registra il più alto numero di riti legati al relax e al benessere quotidiano, con riferimento, in questo caso, ad un vero e proprio "must" della tradizione culinaria del Belpaese: il caffè. Importato nella penisola sin dal XVI secolo, nel corso dei secoli gli italiani hanno saputo adattare la bevanda energetica ai piaceri e alle usanze dell'ambiente domestico. In particolare, si deve agli italiani l'invenzione del cosiddetto caffè espresso, ottenuto mediante l'utilizzo di una particolare macchina in grado di esercitare una forte pressione attraverso lo scorrimento di acqua calda all'interno del dispositivo. La prima macchina per la produzione del caffè espresso venne concepita sul finire del XIX secolo da un inventore italiano, tale Antonio Moriondo, dando vita ad una delle tradizioni più consolidate in assoluto dal punto di vista delle abitudini a tavola degli italiani. Di fatto, quella del torinese è stata un'invenzione dal successo tale da poter cambiare per sempre le modalità di degustazione di una delle bevande più famose al mondo. Ma rimaniamo in Italia, così da comprendere in che modo una delle tradizioni più note della cucina tricolore si stia lentamente trasformando per lasciare spazio alla modernità.

La macchina per l'espresso e la nascita della moka

Come detto in precedenza, in Italia il caffè è stato introdotto un paio di secoli prima dell'invenzione della macchina per l'espresso prodotta da Moriondo. A sua volta, l'invenzione è stata seguita da un'altra intuizione tutta italiana, vale a dire la creazione della celebre caffettiera moka. Ideata da Alfonso Bialetti, e divenuta in seguito una delle icone più note a livello mondiale del Made in Italy, la moka è stata la protagonista indiscussa delle tavole degli italiani per diversi decenni. Era il 1933 quando Bialetti introdusse sul mercato il proprio apparecchio, caratterizzato da una struttura quasi interamente in alluminio (il manico è composto da una particolar resina denominata "bachelite") e da un design unico nel suo genere. Dagli anni '30 in poi la moka ha letteralmente dominato la scena dal punto di vista della produzione del caffè, soprattutto considerato il fatto che la qualità definitiva della preparazione era decisamente più alta se paragonata a quella dei caffè usciti dalla macchinetta per l'espresso. Una situazione rimasta praticamente inalterata, sino a quando la tecnologia relativa alla pressione, e all'uso della stessa per la produzione dell'espresso, non è stata ulteriormente perfezionata in anni recenti.

Tempi e tradizioni che cambiano: le innovazioni della macchina per l'espresso

Con il passare dei tempi il progresso ha fatto sì che la tecnologia alla base del funzionamento della macchina a pressione migliorasse notevolmente. Le moderne macchine per l'espresso, infatti, consentono di preparare il caffè in maniera tanto rapida quanto ineccepibile, con la bevanda che assume una consistenza densa e cremosa e caratterizzata da un gusto eccellente. Ma non è tutto. Il processo di ammodernamento delle macchine a pressione ha consentito non soltanto il miglioramento della qualità del caffè, ma anche la creazione di combinazioni differenti tra le miscele, con mix che consentono di preparare bevande al gusto di caffè e cioccolato, al cappuccino e via dicendo. Tuttavia, bisogna denotare come nel lungo periodo le innovazioni recenti stiano lentamente modificando le abitudini degli italiani, da sempre abituati a degustare il caffè prodotto mediante l'utilizzo della classica moka. I dati che emergono dalle statistiche IRI, azienda impegnata nella gestione delle analisi aziendali ai fini della crescita dei brand commerciali, rivelano infatti che al giorno d'oggi gli italiani preferiscano sempre più il caffè in capsule o cialde, di facile preparazione e dal gusto migliorato (come quello di Simielecakedesign).

I dati ufficiali relativi al consumo del caffè in cialde

A tal proposito bisogna fare alcune precisazioni doverose. Pur essendo certamente vero che il consumo di caffè in capsule è in netta ascesa rispetto al passato, è necessario specificare che il caffè macinato rappresenta ancora la parte più consistente del commercio in questione. Entrando nel dettaglio, i dati raccolti da IRI dicono che gli italiani hanno acquistato capsule per un totale di circa un milione di chilogrammi, con la conseguente diminuzione dell'acquisto di caffè macinato pari a oltre cinque milioni di chilogrammi. Un altro fattore che influito notevolmente nel cambio di rotta da parte degli italiani riguarda la non variazione del prezzo delle capsule stesse. Se i primi tempi i prezzi delle cialde/capsule era più elevato per via della relativa novità della merce, con il passare degli anni l'euforia è fisiologicamente diminuita comportando una stabilizzazione decisiva del valore di mercato del caffè in capsule: le cialde, è un dato di fatto, non sono aumentate di prezzo. Difficile dire in che maniera si evolverà il commercio del caffè, soprattutto in un paese come l'Italia che da sempre è abituato a consumare la bevanda a colazione o tra un pasto e l'altro. Di certo c'è che la rapida preparazione del caffè in cialde, il gusto migliorato e la disponibilità di poter consumare una varietà decisamente più ampia di bevande hanno contribuito non poco alla diffusione delle moderne macchine per l'espresso, arrivando a modificare notevolmente una tradizione italiana più che radicata.

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