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Categorie: Salute e Benessere

Tireotropina: che cos’è e a cosa serve?

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michael

SALUTE – La tireotropina detta anche TSH, un acronimo che deriva dall'inglese "Thuroid stimulating hormone", è appunto un ormone che viene controllato nel caso in cui si sospetti un'attività anomala della ghiandola tiroide.

Serve per attivare la proteasi e liberare gli ormoni della tiroide che poi entrano in circolo e determinano il suo funzionamento. L'ormone deriva dall'ipofisi, in particolare dal lobo anteriore, che si trova più o meno al centro del nostro cervello (adenoipofisi) e agisce in modo diretto su diverse funzioni della stessa ghiandola, che invece è situata al centro della base del collo. Nel processo di funzionamento della tiroide interviene anche l'ipotalamo, che secerne invece il TRH che funge da stimolante dello stesso TSH. Per capire quindi se si è affetti da ipotiroidismo o ipertiroidismo bisogna guardare ai valori di TSH ma anche di altri ormoni come il T3 e il T4.

Le stesse patologie hanno poi delle diverse definizioni, in base al tipo di anomalia che presenta la ghiandola tiroidea, come per esempio ipotiroidismo primario e secondario, congenito o acquisito (primitivo), ipertiroidismo cronico o acuto, ecc.

Le cause che determinano un'anomalia nel funzionamento della tiroide sono diverse e, tra queste, le più frequenti sono l'assunzione di alcuni farmaci, come per esempio il domperidone, l'aloperidolo, il metoclopramide solo per citarne alcuni, nei casi in cui si verifichi un aumento dei valori di questo ormone o a causa di un adenoma ipofisario. Se i valori del TSH sono invece più bassi rispetto alla soglia si parla invece di ipopituitarismo con ipotiroidismo (secondario, terziario, primitivo) e, anche in questo caso, viene influenzato dall'assunzione di farmaci quali la dopamina, la bromocriptina, i glucocorticoidi e altri.

I valori normali di riferimento di tireotropina secondo il portale abcsalute.it sia per uomini che per donne e bambini, sono fissati in un range compreso tra 0,5 e 5,0 mcU/ml (microlitro per ogni unità di millilitro di sangue). Il TSH va in circolo attraverso la vena ipofisaria per raggiungere le cellule tiroidee. La densità del campo si realizza proprio grazie a queste cellule, dove i follicoli della tiroide si fondono con i lisosomi, liberando quindi gli ormoni. Il tessuto tiroideo aumenta anche con l'azione del TSH, di pari passo con il flusso ematico della ghiandola. E' in questo modo che si provoca la produzione di ormoni come il T3 e il T4. Questi 2 tipi di ormoni però vengono verificati in relazione al funzionamento della tiroide sempre dopo aver misurato i valori del TSH. Tale esame si usa anche nel caso in cui una coppia manifesti difficoltà nel procreare dopo un anno di tentativi senza protezioni anticoncezionali. L'azione della tiroide infatti influisce sulla fertilità in particolare della donna, ma anche su quella dell'uomo. Per la donna aumenta anche il rischio di aborto e quello di ritardo intellettivo del bambino. Proprio l'importanza del TSH nella fertilità della donna porta alla necessità di monitorare i valori anche dopo la gravidanza e sul bambino. Nel caso in cui ci fossero anomalie si prescrive una cura ormonale per l'ipotiroidismo, controllando anche il buon funzionamento dell'ipofisi.

A cosa serve misurare i valori di TSH Uno dei sintomi evidenti che richiedono un esame ematico per il TSH è un aumento del volume evidente della ghiandola tiroidea, che provoca anche ingrossamento delle orbite oculari nei casi di ipertiroidismo. E' un esame che va eseguito con precisa cadenza per verificare l'efficacia della terapia farmacologica ormonale e per controllare il miglioramento o meno della funzionalità tiroidea. Il valore del TSH potrebbe essere al di sopra o al di sotto della soglia citata anche durante la gravidanza. Ecco per quale motivo dopo la nascita del bambino c'è uno screening per madre e neonato. In questo caso però i valori di riferimento non possono essere definiti in modo preciso, perché subiscono dei cambiamenti in rapporto all'età, al sesso, alla popolazione e allo stesso metodo di analisi. E' un buon motivo per il quale è consigliabile eseguire gli esami sempre nello stesso laboratorio. In ogni caso il TSH al di sotto dei valori di riferimento indica che la tiroide lavora meno, mentre quello al di sopra significa che c'è un'iperattività. E' importante però capirne la causa, distinguendola tra acuta e cronica. In casi molto rari l'anomalia che si riscontra nella ghiandola tiroidea dipende da un tumore all'ipofisi, mentre se il TSH risulta basso, potrebbe trattarsi dell'incidenza di una terapia ormonali per altre patologie Al di la dei segnali evidenti che può dare una tiroide ingrossata, ci sono sintomi che si distinguono tra le due forme di anomalia della ghiandola.

Chi soffre di ipotiroidismo si sente molto stanco, ha disturbi della memoria, tende alla depressione e sente maggiormente il freddo. Chi invece manifesta ipertiroidismo, tra i sintomi più frequenti, manifesta nervosismo, tachicardia, sudorazione, dimagrimento immotivato, insonnia.

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