Un progetto da 16 milioni per il centro Fiere di Villa Potenza

MACERATA – Si è conclusa recentemente la fase di presentazione di progetti per l’inserimento nel “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie e delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”, indetto per il 2016 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

E il Comune di Macerata ha presentato la sua candidatura attraverso un progetto mirato alla rigenerazione del Centro Fiere di Villa Potenza. Il costo generale dell'intervento ammonta a oltre 16 milioni e 600 mila euro, dei quali circa 12 milioni e 400 mila euro richiesti come contributo statale.

Il progetto, denominato O.R.T.I., acronimo per Occupazione Rigenerazione Territorio Innovazione, riparte dalla tradizione fieristica del Centro Fiere, completamente risanato, aggiungendo al contempo altre funzioni integrate e complementari tra loro in grado di generare reddito, occupazione, mobilitazione di risorse disponibili su scala locale, fornendo allo stesso tempo strumenti innovativi contro il degrado e la marginalità sociale. “Il bando – interviene l’assessore all’Urbanistica, Paola Casoni – presenta una concreta opportunità per il rilancio di un’area, quella del Foro Boario, che l’Amministrazione considera strategica e sulla quale stiamo valutando idee e proposte progettuali ad ampio spettro. Il progetto “O.R.T.I.”, calibrato sulle caratteristiche di bando, va a riscoprire quella chiave identitaria legata all’agricoltura ed all’ambiente, tipica del nostro territorio, coniugandola in modo innovativo ed altamente tecnologico e restituendone la capacità di collante sociale. Gli interventi inoltre prevedono la rifunzionalizzazione delle strutture esistenti senza la creazione di nuovi volumi né ulteriore consumo di suolo, in un’ottica di valorizzazione dell’esistente”.

La proposta presentata dal Comune si divide in varie parti e prevede innanzitutto la riqualificazione degli attuali due padiglioni centrali, che saranno potenziati per accessibilità, sicurezza, funzionalità e igiene. In particolare, accanto alla bonifica delle coperture in amianto, verrà data una nuova veste architettonica con rivestimento in vetro e acciaio, mentre tutta l'area verrà dotata di servizi di connettività avanzati. I due padiglioni saranno collegati tra loro, e con un terzo spazio contenente uffici, aule seminariali e didattiche.

O.R.T.I. mira inoltre a favorire lo sviluppo innovativo di aziende esistenti e l'avvio di nuove imprese start-up legate al comparto agricolo attraverso la creazione di una piattaforma aperta dedicata ad aziende, associazioni e aspiranti imprenditori per raccogliere idee, modelli, processi, prodotti e servizi di innovazione nel settore agrifood. Nelle aree di proprietà comunale e dell'Ircr saranno avviati progetti di agricoltura urbana, orti urbani e agricoltura sociale finalizzati alla realizzazione di una filiera a chilometro zero con vendita dei prodotti in locali destinati al commercio. All’interno del complesso principale sono previste aree per la vendita diretta di produzioni biologiche e/o di qualità, affiancandole a un'area di ristorazione a filiera corta e a “botteghe didattiche” a tema, con annessa foresteria polifunzionale.

Il tema ambientale è forte anche nell’impostazione del progetto mirata all’autosufficienza energetica, affiancata ad un’otticadi sensibilizzazione verso le nuove generazioni attraverso l'allestimento di un laboratorio didattico dedicato alle fonti rinnovabili. L’area prevede inoltre la realizzazione di un'arena polivalente per concerti e spettacoli, la creazione di aree verdi polivalenti lungo la sponda del fiume Potenza e di un percorso pedonale con arrivo nell'area archeologica di Helvia Recina, punteggiato da pannelli che ne raccontino la storia, creando una forte connessione tra le due centralità.

Le indicazioni di bando prevedevano inoltre il coinvolgimento di co-investitori e partner esterni, allo scopo di evidenziare la messa in moto di risorse ed energie come effetto moltiplicatore dell’intervento. A tal proposito è stata raccolta la convinta adesione al progetto da parte del Cluster Agrifood Marche (Clam), ente operante per l'innovazione della filiera agro-alimentare, composto dalle quattro università marchigiane, istituti di ricerca, imprese legate al mondo agricolo e alimentare, associazioni di categorie e società di servizi. Il Clam fornirà assistenza e coordinerà in progetti relativi all'innovazione e alla formazione. La piattaforma commerciale, la ristorazione la foresteria verranno affidate a privati a fronte del pagamento di un canone. Altro partner fondamentale è l’Ircr, proprietaria delle due aree agricole limitrofe alla zona del Centro Fiere, che aderisce al progetto mettendo a disposizione l'utilizzo di parte dei propri terreni per i programmi di agricoltura sociale e le attività sperimentali di agricoltura innovativa. I partner per le funzioni di autoproduzione di energia, realizzazione dei servizi di connettività e gestione dell'arena polivalente, per le quali sono state raccolte manifestazioni d’interesse, verranno individuati in seguito con procedure di evidenza pubblica.

 

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