Mediazione Linguistica, Marinelli scrive al Rettore: ‘Lei è ingeneroso’

CIVITANOVA – "Magnifico Rettore, mi permetto di scriverle al termine di questa triste vicenda che ha segnato l'abbandono di Civitanova da parte di Unimc per esprimerle i migliori auguri per l'avvio dell'anno accademico ma anche il mio rammarico".

Inizia così la lettere che il consigliere Erminio Marinelli ha inviato al rettore di Unimc Luigi Lacchè. "Non sono mai intervenuto direttamente sulla questione del trasloco di Mediazione linguistica. Nei mesi che hanno preceduto la vostra scelta di lasciare la città mi sono sempre rivolto al Sindaco in carica, reo di non avervi sostenuto, e mai ho scritto a lei per opportunità istituzionale.

Di sicuro avete fatto bene a inaugurare fra i sorrisi un corso che porta a Macerata oltre 900 studenti. Tuttavia mi sento di segnalarle che è ingeneroso da parte vostra non aver ringraziato la città che ha creato e reso importante Mediazione linguistica. Il corso ha lasciato Civitanova per una crisi di spazi dovuta all'enorme successo delle iscrizioni. Successo realizzato grazie agli sforzi dei civitanovesi e dei loro imprenditori che negli anni hanno contribuito con somme considerevoli e hanno assunto tanti fra i vostri giovani laureati.

Il Sindaco Corvatta non trovando spazi adeguati alle lezioni, ha gettato alle ortiche il lavoro fatto da me, da Massimo Mobili e dai Rettori che l'hanno preceduta, in molti anni di collaborazione serena e ottimi risultati. Sono stati anni che hanno contato benessere per la città, Ministri venuti ad inaugurare l'anno accademico, tesi in inglese, premi. Oggi quindi il rammarico mio e delle aziende che hanno partecipato alla nascita del corso è sentir dire che Civitanova non fosse adeguata: snodi autostradali, lavoro, collegamenti ferroviari, turismo. Tutto questo appartiene a noi e gli sbocchi professionali che i vostri studenti avrebbero qui avuto ribaltano il concetto di “isolamento” a cui Lei, parlando di Civitanova, ha fatto riferimento durante l'inaugurazione della sede maceratese.

Mi aspettavo perciò almeno un saluto alla città che ha fatto grande il corso e che è fiera di aver contribuito allo sviluppo dell'Ateneo. Civitanova non è solo Tommaso Corvatta e sono certo che in futuro non cadrà in questa errata equazione".

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