Amore e tradimenti nell’era di Whatsapp

C'era una volta… la doppia spunta di WhatsApp! Già, perché da lì in poi, la favola è cambiata.

L'amore è in linea, soprattutto nelle coppie giovani anche se pare proprio che la gelosia in rete non conosca età. Ogni giorno ci sono esempi di coppie che scoppiano a causa di burrasche nate online: semplici status che divengono pietre dello scandalo, tradimenti presunti per quell'accesso strano in quell'orario improbabile; e ancora doppia spunta blu ma nessuna risposta… Insomma, pare proprio che l'epoca degli amori connessi sia sì altamente comunicativa ma soltanto attraverso la tastiera.

MI AMA O NON MI AMA? VEDIAMO SE RISPONDE!

Ore passate a pensare al testo da scrivere, emoticons al posto giusto, un cuoricino finale e… Ultimo accesso ieri sera, da allora il nulla. E se non gli importa più niente di me? E se non mi ama più? Ma mi ama o non mi ama? La nuova era social ci sta mandando in fumo i pensieri. Troppo connessi, al punto da disconnetterci dalla realtà. E allora al via una vera e propria attività di detective delle visualizzazioni e degli accessi, con l'ansia di vedere che l'accesso sì, c'è stato, ma la risposta non arriva. O peggio ancora l'angoscia improvvisa che prende quando appare la doppia spunta blu – messaggio letto – ma tutto tace. Minuti eterni. Come se tutta la vita ruotasse attorno allo smartphone. Ma quanto era bello sapere con un semplice squillo quando era ora di scendere e vedersi? Quanto era bello alla fine di una giornata impegnativa, potersi raccontare le mille cose successe? Certo, nella nostra epoca la comunicazione è sostanziale ma avete mai pensato a quanti scompensi emotivi e insicurezze caratteriali creino tutti questi continui contatti, tutte queste infinite connessioni e la relativa ansia da risposta?

A ben pensarci, ci troviamo davanti ad un fenomeno sociale davvero importante e sintomatico della generazione contemporanea: la fragilità da display. È sempre più frequente infatti una sorta di affezione morbosa alla comunicazione via social, soprattutto con messaggistiche come WhatsApp, che all'apparenza rende i giovani dei veri leoni da tastiera. Ma il continuo utilizzo del filtro del display, crea dei veri e propri gap relazionali: ciò significa che sempre più frequentemente i giovani accusano ansie non solo da attesa di risposta e da manie di controllo sui movimenti social dell'altra persona, ma perdendo a volte il filo diretto con il saper parlare e affrontare dal vivo le discussioni, diventano letteralmente fragili nella dimensione della vita reale senza interfaccia e tastiera.

Un vero peccato perché ciò comporta una difficoltosa gestione degli stress quotidiani causati dalle interazioni.

GELOSIA, GELOSIA!

La possibilità di poter vedere status, spunte e accessi è diventata una delle più grandi fonti di gelosia tra le coppie. Perché era connesso stanotte? Perché ha messo quella foto sullo stato? Ma perché sono ore che non mi scrive? Ormai sembra che l'universo ruoti tutto attorno ai messaggi di WhatsApp, e guai se non so tiene il ritmo di risposta: è chiaro che c'è in agguato un tradimento! E non parliamo poi del fatto che sia lui che quella lei (o viceversa) che tanto odiamo sono entrambi collegati: online! Che si un caso? No, tradimento!

Insomma, quelle che qualche tempo fa sarebbero state barzellette, ora sono davvero fonte di gelosie e discussioni tra le coppie. E senza esagerare, sono a volte addirittura fonte di discussioni e presunti tradimenti. Questa è una della ragioni di cuore per cui molte persone chiamano la cartomanzia amore al telefono, tramite gli 899, confidando alla cartomante tutte queste gelosie. Eh già, numeri di cartomanzia: ed ecco di nuovo il telefono presente e protagonista, sebbene sotto un altro aspetto!

Già, perché il continuo interfacciarsi alla comunicazione online crea insicurezze e dubbi, legati a assurdi complotti visionari dovuti da frasi scritte o non scritte oppure a una risposta tardiva. Di per sè, fa sorridere se pensato ai giovanissimi, ma scavando un poco più a fondo, ci renderemo conto che questa insicurezza è un fenomeno piuttosto diffuso non solo tra teenagers. È un chiaro sintomo dell'insicurezza caratteriale che in questo momento storico di continua ridondanza comunicativa è creato dall'ansia di dover sempre essere sul pezzo, sempre al top dello scambio di interazione e qualora qualcosa sembrasse strano non si considera più il semplice impegno ma si pensa subito al peggio. Ecco allora che una foto di troppo diventa "chissà su chi altro vuol far colpo", oppure una risposta tardiva diventa "sta sentendo un altro/a". Per non parlare del non rispondere: tradimento in corso!

Ma il problema è che da frivolezze e banalità, si va davvero incontro a problemi nella coppia poiché si genera una mancanza di fiducia di base: nella civiltà del progresso, una retromarcia dal punto di vista degli equilibri delle relazioni che divengono via via più precari.

IMPARARE A FARE MARCIA INDIETRO OGNI TANTO

Ma perché non spegnere WhatsApp e accendere la voce ogni tanto, e non per un messaggio vocale ma per una lunga chiacchierata occhi negli occhi? Va bene utilizzare i social, siamo in epoca social dove anche il mondo del lavoro ruota ormai attorno all'universo delle connessioni comunicative online, ma imparare a modulare il pensiero con la consapevolezza che i messaggi sono messaggi e la vita è un'altra cosa.

Basterebbe soltanto fare un gioco di ruolo con lo smartphone e la realtà virtuale: dovremmo essere noi a sfruttarla e non lasciare che sia lei a condurre il tavolo. Questo significa che va benissimo l'utilizzo dei social, delle messaggerie come WhatsApp e il fatto due essere connessi: tutto ciò è parte integrante della realtà in cui viviamo, la civiltà della comunicazione è cominciata già da tempo. Ma parimenti, sarebbe un atto importante per noi stessi il renderci consapevoli che le tecnologie di comunicazione devono essere semplicemente dei supporti di cui ci serviamo per non perdere i contatti, non un motivo di vita, un lavoro costante di dover connettersi, dover controllare, dover scrivere. Sono questo strumenti al nostro servizio, mentre spesso pare che ne siamo noi schiavi.

Uscire dal coro e infrangere la regola dell'online non è male quando si tratta di recuperare un equilibrio di essere umani. Punto.

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