Banca Marche è salva…ma 40mila azionisti hanno perso tutto

MARCHE – Via libera del governo al salvataggio di quattro banche italiane: Banca Marche, Cassa di Ferrara, Banca Etruria e CariChieti, tutti istituti gia' commissariati da tempo. Domani mattina apriranno con una veste nuova. "Il provvedimento, spiega la nota del Cdm, consente di dare continuità all’attività creditizia tutelando pienamente i correntisti. Il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri per il salvataggio delle 4 banche commissariate non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione". E ancora, "i provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail in", prelievo, cioè, sui conti correnti suoeriori ai 100 mila euro.

Il decreto legge entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione, prevista per domani 23 novembre 2015.

"Leggendo i giornali di questi ultimi due giorni assistiamo – commenta  Denis Sansuini, Segretario regionale Marche Scelta Civica – , da parte delle Istituzioni Nazionali e Regionali, ad un annuncio in pompa magna del salvataggio di Banca Marche avvenuto Domenica pomeriggio a seguito di un decreto da parte del Consiglio dei Ministri, sinceramente non capisco dove si possano trovare le condizioni per gioire. È vero, abbiamo ancora una Banca regionale (almeno fino a quando non si definirà l'acquisto da parte di un grande gruppo, magari Europeo) che opera a livello Nazionale, ma quanto ci è costato in termini economico/sociali? La prima risposta è dolorosa, 40.000 piccoli azionisti e detentori di obbligazioni subordinate perdono tutto e sono, per la quasi totalità Marchigiani e prossimi alla pensione o addirittura pensionati, che  credendo nel rapporto fiduciario istaurato negli anni, dapprima con le Casse di Risparmio,  poi con il consolidato rapporto direttore -cliente hanno continuato ad accumulare nel tempo piccole quote di azioni il cui capitale, costituito dai risparmi di una vita, se non addirittura dalla liquidazione, doveva servire a passare una vecchiaia un po’ più tranquilla dopo anni di duro lavoro.  La seconda, se possibile, è anche peggio, le Fondazioni motore trainante per il mondo sportivo e dell'associazionismo di fatto vengono depauperate di quasi tutte le loro quote in BDM, questo in sostanza significa che i "nuovi padroni" difficilmente avranno un occhio di riguardo per le esigenze del territorio. In compenso si troveranno una banca ripulita dai debiti creati da un super-direttore che chiedeva mille garanzie per rilasciare un piccolo mutuo ma nessuna garanzia per elargire milioni di euro. Unica nota positiva, fin quando reggerà, la salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti di BDM. Dico fin quando reggerà perché non sono sicuro che chi è stato truffato con azioni e obbligazioni continuerà ad essere ancora correntista. Le magie della finanza ….. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere".
 
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