Rissa tra donne e 30enne barricato in bagno:’Serve più sicurezza al pronto soccorso’

CIVITANOVA – Proseguono gli episodi di aggressione tra pazienti e di gravi attacchi verbali nei confronti dei sanitari al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Civitanova Marche.

Elisabetta Guglielmi, Segretaria Nursind Macerata, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche, riferisce di una situazione preoccupante a cui occorre porre rimedio urgentemente. “Nella notte tra mercoledì e giovedì 3 agosto a distanza di poche ore, le forze dell’ordine sono dovute intervenire in due distinte situazioni. Nel primo caso gli agenti della Polizia hanno dovuto convincere uno straniero di circa 30 anni, (presenza ormai nota ai sanitari del pronto soccorso civitanovese) ad uscire dal bagno dove si era barricato dopo aver urlato ed inveito contro medici e infermieri, rifiutando di essere curato. Solo l’intervento degli agenti ha consentito alla situazione di rientrare nella norma. Qualche ora dopo si è verificata una colluttazione tra due donne, una italiana e una straniera, entrambe in preda ai fumi dell’acool. Le due sono venute alle mani per futili motivi e per tentare di bloccare la donna straniera non sono bastati i 5 sanitari presenti al pronto soccorso. Anche in questo caso solo l’arrivo di una pattuglia dei Carabinieri, ha consentito di porre rimedio alla situazione. È da ricordare inoltre che le forze dell’ordine, oberate dal loro carico di lavoro quotidiano, a volte non riescono ad intervenire tempestivamente”. Questi gravi episodi ancora una volta mettono in luce le urgenti problematiche che interessano la struttura riguardo la sicurezza di lavoratori e pazienti. Il Nursind ha più volte richiesto alla Direzione Sanitaria la presenza di una Guardia Giurata e telecamere di sorveglianza (precisamente un presidio di guardia e di sorveglianza e un idoneo sistema di allarme). Il personale sanitario non deve recarsi al lavoro temendo per la propria salute e con l’apprensione di non fornire le giuste e tempestive cure ai pazienti presenti perché impegnati a “far ragionare” tossicodipendenti, ubriachi, o persone che si scagliano contro di loro senza nessun motivo. Una struttura complessa come il Pronto Soccorso di un bacino che accoglie in un anno oltre 25 mila pazienti, non può essere sprovvista di requisiti minimi di sicurezza. Il problema va inoltre analizzato prendendo in considerazione altri fattori, come l’annosa carenza di posti letto che alimenta lo stazionamento di pazienti in barella lungo i corridoi del pronto soccorso o in stanze che dovrebbero servire allo snellimento delle procedure se il numero del personale fosse congruo. Questo tipo di situazioni alimentano il conflitto cittadino-sanità e non giovano alla necessaria cultura della prevenzione che ogni utente dovrebbe avere. Molti pazienti si rivolgono al pronto soccorso senza averne vera necessità, intasando le sale di attesa. “E da sottolineare inoltre che ancora una volta a trovarsi in situazioni di rischio sono infermiere –ha aggiunto la Segretaria Nursind Macerata Guglielmi-numericamente superiori ai loro colleghi (oltre a medici e operatori sanitari). I professionisti della sanità non vogliono e non possono essere preposti a sedare risse e combattere ubriachi, vogliono poter effettuare il lavoro per cui sono stati assunti nella dignità che è loro dovuta.”

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