Giovane Ancona premiata dal Panathlon per il fairplay

CALCIO – Ieri sera una delegazione della Giovane Ancona, capitanata dal presidente Diego Franzoni, è stata ospite del Panathlon Ancona per la conviviale alla Rocca Verde.

I dirigenti sono stati invitati in quanto il club biancorosso ha ottenuto dal Panathlon il riconoscimento per il premio per la promozione sportiva 2014 dopo il gesto di fair play dei Giovanissimi sul campo dell’Agugliano Polverigi, quando fecero ritirare all’arbitro un cartellino rosso sventolato erroneamente a un giocatore locale. La sportività di quel gesto è stata premiata dal Panathlon con una targa consegnata al presidente Franzoni e al capitano dei Giovanissimi della Giovane Ancona, Pietro Sabbatini. E’ stato proprio lui, il centrocampista classe 2000 ormai da sette stagioni in biancorosso, a dire all’arbitro che il cartellino rosso era ingiusto, facendogli cambiare idea.

Eccolo che ci racconta: Pietro, ieri sera hai ritirato il premio con la dirigenza della Giovane Ancona, che sensazioni hai provato? “E’ stato bello, hanno riconosciuto un gesto di sportività invitandoci a rifarlo quando sarà necessario”.

Raccontaci quell’episodio… “Stavanmo giocando una partita importante contro l’Augliano Polverigi, ci giocavamo la vetta del girone ed eravamo in parità. Ad un certo punto l’arbitro, pensando di aver sentito uscire una bestemmia dalla bocca di un giocatore dell’Agugliano, ha tirato fuori il cartellino rosso, facendoci restare in 11 contro 10. Ma quel ragazzo non aveva detto una bestemmia, l’arbitro aveva frainteso. Così da capitano e avendo sentito bene, glielo sono andato a dire che non era giusto il rosso. E così ha deciso di ritirarlo e far restare il giocatore in campo”.

Non hai pensato al vantaggio che la Giovane Ancona poteva trarre dall’espulsione del giocatore avversario? “No, di fronte a una ingiustizia così non sarebbe comunque stata una partita regolare e corretta se continua 11 contro 10, era giusto dire all’arbitro cosa avevo sentito”.

Cosa ti hanno detto compagni di squadra e allenatore? “Che ho fatto la cosa giusta a correggere l’arbitro, anche il mister dell’Agugliano Polverigi si è complimentato e ci ha ringraziato per il gesto di fair play”.

Cosa pensi quando vedi il calcio dei grandi, anche quello di serie A, con le simulazioni e le provocazioni in campo? “Che con tutti quei soldi che prendono non dovrebbero fare certe scene, ma spesso pur di vincere sono disposti a tutto. Invece credo che dovrebbero dare l’esempio. Se uno è onesto di carattere anche con quegli interessi in ballo dovrebbe essere sportivo sempre, dovrebbe essere la normalità”.

Hai un calciatore, un idolo, al quale ti ispiri? “Uno in particolare no”. Uno che preferisci più di altri? “Sono juventino, mi piace molto Pirlo ad esempio”.

Gli assomigli per caratteristiche? “No, diciamo che sono più un Gattuso che un Pirlo in mezzo al campo”.

Da grande cosa sogni di fare? “Per ora studio al liceo artistico, poi si vedrà, ancora non lo so che farò”.

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