Ecco MyUnimc, la nuova App dell’università di Macerata

MACERATA –  E’ nata MyUnimc, l’app dell’Università di Macerata pensata dagli studenti e realizzata dall’Ateneo stesso.

A presentarla sono stati oggi il rettore Luigi Lacchè, il direttore generale Mauro Giustozzi, i delegati del rettore Lucia D’Ambrosi alla comunicazione e Pierluigi Feliciati, la studentessa Laura Montanari e il responsabile dell’ufficio web di Ateneo Simone Carletti insieme a tutti gli altri protagonisti del progetto.

Si tratta di un’applicazione per dispositivi mobile – smartphone, tablet – compatibile con i principali sistemi operativi Android e Ios e in grado di fornire diverse funzioni utili per un universitario. Questa prima versione permette di accedere al proprio libretto on line, per vedere la propria carriera e il piano di studi; consultare la lista dei docenti, trovando, per ognuno, recapiti, orario di ricevimento e corsi; cercare sulla mappa interattiva le sedi dell’Ateneo e avere indicazioni per raggiungerle tramite geolocalizzazione; consultare le ultime notizie e gli eventi di Unimc. Una sezione è infine dedicata all’invio di suggerimenti e di eventuali richieste di assistenza. Ulteriori funzioni saranno implementate gradualmente nelle versioni successive. MyUnimc rappresenta un ulteriore passo in avanti dell’Ateneo maceratese nel campo del digitale.

L’Università di Macerata, pur essendo totalmente specializzata nelle scienze umane e sociali, da tempo ha investito nell’utilizzo delle nuove tecnologie come forma di supporto prima allo studio – il sistema di e-learning, ossia di servizi didattici on line, è stato premiato a livello europeo – e quindi alla comunicazione con gli studenti. Già nel 2013, infatti, secondo le indagini Censis, tra gli under 30 la quota di utenti web arrivava al 90%, il 76% era iscritto a Facebook e il 66% usava telefoni smartphone. Le università ricorrono sempre più ai social network e il 41% ha sviluppato un’app (rapporto Censis “Università e social media 2015”). In quest’ultimo caso, alcuni atenei si sono rivolti a soggetti privati o aziende specializzate. L’Università di Macerata ha scelto invece di realizzare l’applicazione totalmente all’interno dell’Ateneo. Sono stati coinvolti gli studenti, tramite il Laboratorio di comunicazione di Ateneo “Unimc al digitale”, che, tra febbraio e marzo di quest’anno, ha visto all’opera 18 ragazzi iscritti a corsi di laurea triennali o magistrali. Coordinato dalla professoressa Lucia D’Ambrosi e guidato dalle docenti ed esperte Gianna Angelini, Francesca Arienzo e Paola Papakristo, il Laboratorio ha analizzato lo scenario di riferimento nonché i punti di forza e di debolezza del nuovo strumento. Infine, il Laboratorio ha sottoposto un questionario a circa 300 studenti tra i 21 e i 23 anni per capire quali fossero i servizi ritenuti più utili. Anche il nome è stato individuato attraverso un sondaggio on line: il 73% ha scelto MyUnimc, il 23% MiaUnimc e il 4% JoinUnimc. I risultati sono stati quindi sottoposti al Centro di servizi informatici di Ateneo, che, in collaborazione con l’Ufficio comunicazione, ha realizzato un’app pratica e portabile, che può essere sviluppata gradualmente sempre all’interno dell’Ateneo e che utilizza software Open Source: Apache Cordova, Mobile Angular Ui e Open Street Map.

L’app è disponibile su Google Play e App Store e sul sito www.unimc.it/myunimc. Hanno partecipato alla progettazione, allo sviluppo, e al test dell’app: gli studenti del Laboratorio, Carmen Messina, Davide Patruno, Francesco Gallo, Gianpiero Spelozzo, Giuseppe Lisso, Giuseppe Claudio Lamacchia, Jana Paulikova, Laura Montanari, Marianna Kalonda Okassaka, Mattia Storani, Nicoletta Quirino, Noemi Alese, Riccardo Antonelli, Roberta Ciavarella, Sara Bisonni, Silvia Serafini, Veronica Seimonte; le docenti Francesca Arienzo, Gianna Angelini, Lucia D’Ambrosi, Paola Costanza Papakristo; l’Ufficio Web /CSIA: Fabrizio Patrizi, Manolo Micozzi, Simone Carletti; l’Ufficio Comunicazione di Ateneo, Sonia Pietrangeli, Aldo Caldarelli, Chiara Crucianelli; gli stagisti Laura Montanari, Matteo Maponi.

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