Arrivare pronti al nuovo anno, periodo fertile per cambiare lavoro

LAVORO – Inutile girarci intorno, il lavoro è il perno su cui ruota la vita di ognuno di noi.

Talvolta il lavoro, quando non dà soddisfazione, diventa un'ancora che ci porta sempre più giù in un abisso da cui non è facile risalire. Per alcuni poi, non c'è proprio l'occupazione e allora la vita gira a vuoto. Bisogna avere il coraggio, in questi casi, di pensare seriamente a cercare un lavoro oppure cambiarlo. Va detto che questo è il periodo migliore per farlo perché le aziende a questo punto dell'anno sono solite tirare su i bilanci e tra questi anche la struttura del proprio organico.

Trovare un lavoro

Come trovare lavoro non è semplice soprattutto per chi "il posto" non ce l'ha, ma questo vale anche per chi vive male il suo impegno quotidiano e vuole dare una sterzata che lo porti finalmente realizzarsi in un'occupazione che gli dia soddisfazione valorizzando le proprie qualità.

Come farlo: il curriculum

Come cercare lavoro? Le fondamenta del nostro progetto è il curriculum vitae perché chi vuole assumere cerca un profilo professionale ben preciso che deve rispondere a dei parametri specifici. Chi legge questo "passaporto" deve percepire il carattere e la personalità del candidato, deve avere ben chiare le competenze e le conoscenze della persona ma anche il suo modo di intendere la vita, le sue passioni o anche le aspirazioni.

L'obbiettivo è che alla fine dello studio del curriculum il selezionatore deve "conoscere" la persona, inquadrandola in uno schema ben preciso. Il colloquio conoscitivo che seguirà dovrà svolgersi avendo già piantato delle solide basi. E' qui che il candidato dovrà mostrare la personalità e la sua voglia di crescere o di cambiare vita, in cambio offrirà entusiasmo, coraggio, passione, volontà e, nel caso di un nuovo lavoro, anche competenza, serietà, conoscenza. Diciamola tutta: il recruiter dovrà avere la risposta alla domanda: perché devo scegliere proprio questo candidato?

Hard e soft skill. Il problem solving

Oltre agli hard skill che sono le competenze specificatamente tecniche, quelle che ci caratterizzano per il nostro trascorso lavorativo e di competenze. Spesso a fare la differenza sono soprattutto i soft skill che sono le basi che regolano nostra la vita privata. Le nostre passioni per intenderci. Facciamo degli esempi: se amo suonare il jazz, ad esempio, sono di certo un lavoratore che da solista sarò in grado di integrarmi nel team, in maniera indipendente sì, ma riuscendo ad apportare il mio contributo in modo determinante. Insomma, per capirci: quando ci sarà da lavorare individualmente ma nel contesto di un progetto collettivo, lo saprò fare senza però danneggiare il lavoro dei miei colleghi.

Se gioco a scacchi, magari ad un buon livello, saprò offrire metodo e ragionamento che all'interno di una realtà complessa e questo potrà essere utile e determinante come risolutore di problemi.
Il problem solving è infatti un collo di bottiglia con cui molte aziende si trovano a dover aver a che fare ed è quello che cercano dalle nuove leve. Ingegneri, tecnici, operai che sappiano offrire e trovare nuove strade per sciogliere i nodi della produzione o di un'organizzazione.

La buona guida

Che sia un lavoro ingegneristico, o commerciale, o tecnico, ci si troverà sempre ad avere a che fare con problemi che richiedono una risposta efficace e pronta, a volte anche immediata. Un'assunzione di responsabilità che può risultare determinante per il buon esito di una contrattazione o per chiudere un contratto. Una buona guida per aiutare a dipanare questa matassa è la guida Adecco per cercare lavoro, disponibile a questa pagina: https://www.adecco.it/come-trovare-lavoro. Vale la pena studiarla perchè le dritte sono tante e sono tutte interessanti.

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