Carni italiane o importate? Qual è la differenza?

SALUTE –  Oggi i consumatori sono molto più attenti e informati rispetto al passato. Vogliono sapere cosa portano in tavola e soprattutto da dove provengono gli alimenti che acquistano.

In particolare l’attenzione oggi sembra focalizzarsi su carne e salumi: quando si parla di questa importante componente della nostra alimentazione, i consumatori cercano ancora più sicurezza. Vogliono sapere il tipo di allevamento, come è stato nutrito l’animale, l'età di macellazione. In breve, vogliono conoscere il "percorso" che compie la carne che arriva nel nostro piatto.

Ecco quindi che assume sempre maggiore importanza la "tracciabilità" di un prodotto, ossia “la capacità di ricostruire la storia e di seguire l’utilizzo di un prodotto mediante identificazioni documentate relativamente ai flussi materiali e agli operatori di filiera” (Norma EN ISO 8402, 1987). Rispetto alla provenienza, anche a causa di allarmismi spesso infondati o ingiustificati, ciò che preoccupa molti consumatori è la carne importata. Di conseguenza si tende a privilegiare le carni italiane.

Carne italianacertificata o carne proveniente dall'estero? Stando a quanto emerso nell'ambito di Eurocarne – 26th International Exhibition for the Meat Chain, "il consumatore premia il Made in Italy. È superiore la qualità percepita, se il prodotto è italiano. Al secondo posto si colloca la carne argentina, quella irlandese e quella francese. Ultimi posti per le carni provenienti da Lituania, Polonia, Slovenia, Stati Uniti e Brasile".

Ciò che deve rassicurare il consumatore è il sistema dei controlli, che in Italia è rigoroso e disciplinato da leggi specifiche.  I controlli sulla “filiera delle carni” sono diventati sempre più stringenti già dopo il grave problema sanitario relativo alla BSE (Encefalite Spongiforme Bovina), la cosiddetta mucca pazza, e attuati in modo sistematico in tutti i Paesi dell'Unione europea. Ciò ha portato a un generale miglioramento qualitativo delle carni e alla conseguente maggior sicurezza.

I controlli dei prodotti di origine animale importati nel nostro Paese vengono effettuati da soggetti diversi, in base alla provenienza dell'alimento. A seconda che l'alimento di origine animale provenga da Stati membri dell'Unione europea o da Paesi extracomunitari, i controlli veterinari sono demandati rispettivamente agli UVAC (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari) e ai PIF (Posti di ispezione frontaliera) del Ministero.

Purtroppo gli illeciti esistono, e anche se i controlli mirati a scovare le frodi alimentari sono frequenti e sistematici, il rischio che qualcuno operi in modo illecito esiste. L'Unione Nazionale Consumatori (UNC) suggerisce di acquistare carne e salumi solo da macellerie autorizzate: queste si riforniscono da strutture di macellazione certificate, che difficilmente possono (o vogliono) sfuggire ai controlli degli organi preposti.

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