Come installare un ascensore in condominio

Sono tante le persone che si chiedono quali siano gli step necessari per l’installazione di un ascensore in condominio. La cosa non deve sorprendere: i contesti condominiali sono infatti le soluzioni abitative più comuni sul territorio nazionale. In alcuni casi, si opta per l’amministrazione a turno da parte degli inquilini. Questi ultimi non per forza lavorano nel settore, motivo per cui, per essere edotti sulle principali questioni normative devono informarsi spesso da zero. Se ti riconosci nel quadro appena descritto, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.

Installazione di un ascensore in un condominio: i recenti cambiamenti normativi

Quando ci si chiede come installare un ascensore in un condominio, è necessario, per forza di cose, considerare il quadro normativo. A tal proposito, va posto l’accento un cambiamento relativamente recente. Si tratta di preciso della legge 120/20, testo normativo intervenuto a modificare alcune parti della legge 13 nel 1989. Tra le modifiche specifiche introdotte rientra l’impossibilità di considerare innovazione di natura voluttuaria l’installazione di un ascensore che, di fatto, è un impianto che aiuta ad abbattere le barriere architettoniche. Questo si traduce nell’impossibilità, per alcuni condomini, di opporsi con il fine di non pagare le spese.

Installazione dell’ascensore da parte del singolo condomino: cosa dice la legge

La casistica dell’installazione di un ascensore in condominio è molto complessa e comprende tra le varie alternative da considerare anche la richiesta arrivata da parte di un singolo inquilino. Cosa dicono le disposizioni normative in merito? Per rispondere a questa domanda, è necessario fare riferimento alla recente riforma del condominio.

Cosa dice di preciso? Che è necessario, per l’autorizzazione alla realizzazione di impianti ascensoristici – che, come già accennato, hanno lo scopo di abbattere le barriere architettoniche – il raggiungimento di un quorum pari alla metà dell’assemblea. C’è chi ha criticato questo orientamento, facendo presente che si discosta notevolmente dalle revisioni che, negli anni precedenti al 2020, avevano messo in primo piano il cosiddetto principio di solidarietà condominiale. Quest’ultimo, come stabilito dalla legge 13 del 1989, viene espresso tramite la decisione di procedere all’abbattimento di barriere architettoniche all’interno dello stabile.

Il nodo dei permessi

I riferimenti normativi da considerare nel momento in cui si delibera l’installazione di un ascensore in condominio sono diversi. Nell’elenco, è doveroso includere anche le indicazioni della legge relativamente ai permessi da chiedere. A tal proposito, si può prendere in considerazione una sentenza del TAR di Napoli risalente al 2019. Il pronunciamento appena menzionato ha visto al centro dell’attenzione le opere che possono essere inserite sotto al cappello dell’edilizia libera e quelle che, invece, richiedono la presentazione di un titolo edilizio. Soffermandosi in particolare sul caso dell’installazione di un ascensore in un contesto condominiale, gli esperti del TAR del capoluogo campano hanno posto l’accento sul fatto che, in generale, non è necessario il permesso di costruire.

Fondamentale è sottolineare che i giudici hanno sentenziato l’impossibilità di procedere con l’installazione nei casi in cui non sussistono i requisiti relativi alle dimensioni minime dell’impianto. Entrando nel vivo del caso, hanno giudicato infondato e da respingere il ricorso di un condominio partenopeo che si era visto, da parte del Comune, giudicare come inefficace la SCIA presentata. L’impianto che i condomini avevano intenzione di installare all’interno dello stabile è stato dichiarato dai giudici amministrativi come sottodimensionato rispetto alle linee guida previste dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n° 236 del 1989.

I lavori per l’ascensore sono coperti dal superbonus?

Recente è l’interesse nei confronti della possibilità di coprire i costi dei lavori per l’ascensore con il superbonus del 110%. La risposta è affermativa: si può fare, ma è importante che vi sia la presenza di almeno uno degli interventi cosiddetti trainanti, ossia l’installazione del cappotto, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, l’installazione di pannelli fotovoltaici.

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