Come lo Smart working ha aiutato la crisi da Covid-19

LAVORO – Quanto è cambiato il mondo del lavoro da marzo 2020 a oggi? 

Tanto, anzi tantissimo sia per i lavoratori dipendenti che per tutte le imprese e i professionisti di diversi settori. Lo smart working, o lavoro da remoto, è una modalità che ha permesso di far funzionare diverse attività anche nei mesi in cui era stato imposto lo stop per evitare la diffusione da covid-19. Ma chi non ha potuto lavorare da casa? Alcune persone e imprenditori hanno dovuto reinventarsi, anche in termini di abilità e formazione, affidandosi alla ricerca online. In un periodo tanto delicato risorse come progetto-lavoro.it hanno permesso di fornire informazioni e notizie utili per non demordere davanti alla crisi globale che ha colpito milioni di persone. I dati dell’occupazione crollano? Sì, ma c’è sempre un modo per poterla affrontare mettendosi alla prova e non lasciandosi andare. E in questo lo smart working ha giocato un ruolo fondamentale! 

I vantaggi dello smart working per milioni di lavoratori

Se ne sente parlare molto spesso, soprattutto negli ultimi mesi, ma in realtà è sempre esistito e si è diffuso nell’ultimo decennio. Offrire la possibilità di lavorare da casa ha garantito benefici ad alcuni dipendenti e liberi professionisti. A dirlo sono state diverse ricerche che hanno fatto emergere i seguenti vantaggi: risparmio in termini di denaro, più flessibilità e miglior gestione del tempo. Le comunicazioni tra i colleghi sono state poi rese ancora più veloci e immediate attraverso tool e app di messaggistica istantanea, anche se i contatti si erano fatti ormai rari. Ma in seguito al rientro dalle vacanze estive molti lavoratori affronteranno un nuovo cambiamento. 
 
In America è stato deciso di rinviare il rientro negli uffici al prossimo anno, e l’Italia come reagisce? Si continuerà a gestire diverse attività lavorativa da remoto: pensiamo per esempio a realtà come Amazon, che ha invitato i suoi dipendenti a tenersi lontano dagli uffici almeno fino al gennaio 2021. E ancora Sky che considera questa tipologia di lavoro una vera opportunità, poiché ogni dipendente può trovare il proprio equilibrio tra privato e professionale. E tale tendenza è stata adottata anche da Pirelli e Luxottica che spingono per continuare sulla strada dello smart working. A Milano Intesa San Paolo invita invece i dipendenti a recarsi al lavoro almeno una volta a settimana, gestendo poi da remoto le attività durante gli altri giorni. 

Cosa cambierà in autunno?

La situazione attuale è influenzata dallo stato di emergenza che dovrebbe terminare il 15 ottobre 2020, a meno che non si presentino ulteriori proroghe. Successivamente le regole dovrebbero cambiare per far fronte alla possibilità di introdurre nuove restrizioni. Servirà un accordo individuale scritto tra datore di lavoro e lavoratore utile per stabilire le modalità delle prestazioni lavorative lontano dai locali aziendali.
E’ chiaro che questa tipologia di lavoro intelligente abbia ancora molto da dire in Italia e potrebbe così rappresentare un rivoluzione ideale per fare un importante salto in avanti. Ora si aspetta solo che lo smart 
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