Covid ed effetti collaterali: impazza la paura del contagio

SALUTE E BENESSERE – Il Covid-19 è stato per moltissimi italiani un vero e proprio nemico silenzioso e lo è ancora ovviamente, ma gran parte del suo lavoro è stato fatto nei mesi passati. Ha creato lacune, paure che si sono insinuate in modo profondo dentro tante persone.

 In fase di pieno lockdown si viveva con il disagio di una mancata libertà, ma nel momento in cui si è tornati alla normalità tutto si è stravolto. E così il comportamento scrupoloso di indossare mascherine e guanti si è trasformato in un gesto ipocondriaco. Questa vera fobia da covid ha lasciato il segno in tutto coloro che sono stati sopraffatti dalla paura di infettarsi.

Cosa non sappiamo sulla fobia da coronavirus

Grazie alle ricerche firmate dall’Associazione nazionale psicologi e psicoterapeuti è emerso che esistono diversi effetti legati al post isolamento imposto per evitare la diffusione del Covid. Si riconosce in particolare una sindrome ansiosa-depressiva che ha portato molte persone a voler continuare a restare in casa. Si esce solo per fare la spesa o presenziare in ufficio, ma si evitano tutti i contesti in cui è la socialità a prevalere. 
Pensiamo per esempio al comportamento che può portare a igienizzare in modo ossessivo le mani e tutte le superfici di casa, portando a una condotta compulsiva. Tali motivi portano a parlare di vera fobia da coronavirus, capace di agire come ogni altra paura che può condizionare abitudini e atteggiamenti dei singoli cittadini.
Chi manifesta questa paura e certi comportamenti oggi presentava indubbiamente situazioni pregresse, che sarebbero rimaste silenti a lungo senza lo stress del lockdown e della situazione che si vive.
Non si sviluppano quindi paure dal nulla, ma si evidenzia come una simile tendenza sia stata solo spinta dal coronavirus a palesarsi e uscire allo scoperto. 

In che modo si può intervenire

Era impossibile prevedere un nemico di tale portata ed è altrettanto difficile saperlo gestire a livello pratico. Non a caso la tipica l'ansia da ipocondriaco ha portato le persone a vivere in modo conflittuale la stessa quarantena nei mesi della chiusura del Paese. Ci sono tantissime forme di ansia e diverse fobie, che si possono scoprire su psicomente.it, ed è importante conoscerle per provare a gestirle. 
A livello psicologico un ipocondriaco ha perso la possibilità di controllo dopo la riapertura e ora deve fare i conti con la vita, con le paure e con il nemico che aleggia fuori dalla porta di casa. Non si vuole più passeggiare al parco, non si vuole andare al lavoro ma si cercano soluzioni degne dello smart working, e non si vogliono vedere amici o parenti. E’ una sfida del tutto irrazionale e in questo momento gli esperti stanno cercando di capire se si tratti di una condizione transitoria o no.
Ci si sente sicuri solo in casa, in questa “campana di vetro”, ed è compito delle persone che abbiamo vicino riuscire a riportarci alla realtà. Servirà così ritrovare un equilibrio che possa portare ad affrontare una situazione complessa e delicata, ma non impossibile da superare
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