Covid, via alle vaccinazioni nella casa di riposo Lazzarelli a San Severino

Sono iniziate le vaccinazioni anti Covid-19 alla casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche. Sono 27 i degenti, i primi ad essersi negativizzati dopo il focolaio scoppiato ad ottobre 2020, che stanno ricevendo la somministrazione del vaccino Moderna mRNA -1273 da parte del direttore sanitario della Asp, dottor Giuseppe Tartaglia, e del direttore dell’Hospice presso l’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, dottor Sergio Giorgetti, che ha dato tutte le indicazioni necessarie per la giusta inoculazione del farmaco.

Già tutti vaccinati, da giorni, gli operatori della “Lazzarelli”, tra infermieri, Oss e amministrativi. Per loro a fine mese scatterà il richiamo.

Complessivamente, all’interno della casa di riposo settempedana, attualmente si registra la presenza di 52 degenti. Intanto, la scorsa settimana, altri 12 anziani avevano ricevuto la somministrazione del farmaco di Moderna nelle camerate dell’Hospice. Il gruppo di nonnini e nonnine vie era stato trasferito qui a ottobre nel tentativo messo in atto dalle autorità sanitarie per salvarli dal focolaio che aveva investito la “Lazzarelli”. Un’operazione, quest’ultima, che ha risparmiato tutti da un contagio quasi certo.

Vaccini anche alla S. Maria Goretti di Corinaldo – Prima dose del vaccino anti Covid-19, somministrata anche a tutti gli anziani e a tutto il personale della Residenza per Anziani S. Maria Goretti di Corinaldo: in tutto sono state somministrate 125 dosi; tra tre settimane avverrà il richiamo.

Intanto il garante dei detenuti chiede di inserire anche detenuti e agenti della penitenziaria nelle categorie prioritarie –  “Aprire una riflessione sull’ipotesi di inserire detenuti, agenti della penitenziaria e altri operatori delle carcere tra categorie prioritarie nel percorso di vaccinazione”. Lo propone il garante per i diritti nelle Marche, avv. Andrea Nobili che, illustrando un report 2020 sulla situazione negli istituti penitenziari, ha sottolineato come il sistema carcerario abbia “elementi di rischio” e come occorra “fare in modo che si abbia un’attenzione particolare per detenuti e per tutti gli operatori che ruotano attorno alle carceri”. Finora, comunque, si è emerso un solo caso di positività tra i detenuti nelle Marche.
Nelle case circondariali marchigiane sono presenti 847 detenuti ospitati su una capienza di 846 ma, riferisce il garante, ad Ancona Montacuto (319 presenti, capienza 256) e Pesaro-Villa Fastiggi (171 detenuti con 143 ‘posti’) “continuano a registrarsi presenze in eccesso”. Circa 40 i detenuti che dal carcere di Modena erano stati trasferiti in quello di Ascoli Piceno-Marino del Tronto, dopo la ‘rivolta’ nella casa circondariale emiliana, a marzo durante il primo lockdown: tra le attività svolte anche un monitoraggio per eventuali situazioni meritevoli interessamento su questo fronte. Altro problema particolare, segnalato da Nobili in relazione alle restrizioni anti-Covid, quello del sostanziale stand-by in cui si trovano ora le richieste dei detenuti per trasferimenti in istituti più vicini alle rispettive famiglie.
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