Disdette e rescissioni di contratto per servizi in abbonamento: un chiarimento

ECONOMIA – Hai deciso di interrompere l’abbonamento di Sky e desideri disdire Sky capire meglio come muoverti? Se hai deciso di ecco una guida utile, che ti spiegherà step by step come muoverti per effettuare  una corretta procedura di disdetta.

La legge Bersani e le disdette anticipate di un servizio

Il Decreto Bersani, il DL 31/01/07 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 01/02/07 e convertito in legge il 30/03/2007 ha stabilito chiaramente che una persona intestataria di un abbonamento ha il diritto alla disdetta anticipata di un servizio tramite il pagamento del costo della stessa. In caso di disdetta entro i quattordici giorni dopo il primo abbonamento non sono invece previsti costi. La disdetta prima della scadenza naturale del contratto è prevista dietro il pagamento di un costo stabilito dall’operatore mentre per la rescissione anticipata senza costi devono presentarsi le giuste motivazioni, ovvero ci deve essere una giusta causa.

Le condizioni dell’abbonamento Sky

Quando un utente sottoscrive un abbonamento Sky ma decide per qualsiasi motivo di disdirlo entro 14 giorni dalla stipula potrà procedere senza more o tasse di disdetta da pagare. Questa modalità può essere effettuata tramite internet, telefono, raccomandata e PEC compilando il modulo di recesso e inserendo i propri dati. Per disdire prima della naturale scadenza del contratto, invece, bisogna accedere al proprio profilo cliente e procedere pagando i costi previsti dalla sopra menzionata legge Bersani. Inoltre l’abbonamento viene considerato disdetto a partire dai trenta giorni del mese successivo pagando un costo amministrativo di 11,53 euro. Questa prassi viene generalmente seguita da tutti gli operatori e le aziende ed è quanto previsto dalla legge.

Disdetta e rescissione del contratto dopo l’attivazione

Se sono trascorsi i quattordici giorni dall’attivazione del contratto e si desidera ricevere perché non sussistono più le garanzie offerte dal contratto la procedura è un’altra. Difatti in base al codice è prevista la rescissione per giusta causa che, contrariamente alla disdetta, non è poi così certa e garantita. Diciamo che per recedere anticipatamente perché non siamo soddisfatti del servizio occorre dimostrare legalmente che il contratto non sia stato rispettato. Questa modalità può essere respinta dalla controparte che ha sempre il diritto di appellarsi alle proprie ragioni. Qualora non si dovesse giungere ad un accordo soddisfacente in fase negoziale la questione verrà affidata direttamente al giudice che dovrà stabilire la sussistenza o meno della giusta causa per cui il cliente desidera annullare con effetto immediato il contratto. Quindi come vedi la rescissione per giusta causa non ha alcun fondamento di certezza e deve essere opportunamente comprovata. In ogni caso puoi sempre rivolgerti alle associazioni dei consumatori qualora ritenessi di aver subito un’ingiustizia e otterrai l’assistenza ed il supporto mirato al tuo caso.

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