Droga killer, coppia di Loro Piceno in manette

TOLENTINO – In una sola settimana i carabinieri della Compagnia di Tolentino hanno fatto piena luce sulla provenienza della droga che l'operaio Salvatore De Tullio, 41 anni di San Severino Marche, si inietto la sera del 30 settembre. Verso le 9 dell’1 ottobre scorso, la fidanzata lo aveva trovato riverso sul divano, senza vita, all’interno di una stanza del B & B in piazza del Popolo. Già da subito, visto quanto rinvenuto dai carabinieri nella stanza, appariva evidente che la morte era avvenuta a seguito di iniezione di eroina, sostanza di cui aveva ripreso a fare uso dopo aver lasciato la comunità terapeutica dove aveva trascorso circa un anno. Immediatamente i carabinieri avviarono le indagini, coordinate dal P.M. dott. Riccioni, scandagliando gli ambienti della tossicodipendenza non soltanto settempedani, ma anche di Tolentino e dei paesi limitrofi.

Nel giro di qualche giorno sono riusciti a ricostruire i movimenti della vittima ed alcuni suoi contatti, concentrando l' attenzione su una coppia di Loro Piceno, Fabio Tesei, operaio di 30 anni e della sua convivente Cristina Mercuri, barista di 33 anni, e su un altro tossicodipendente di Ripe San Ginesio, Rossano Grisogani, operaio di 40 anni.

Il pomeriggio del 3 ottobre il primo blitz nei loro confronti: i carabinieri accertavano un episodio di spaccio ad opera della coppia, che per questo è stata arrestata. In casa i militari trovarono altri 5,5 grammi di eroina, due bilancini di precisione e numerosi ritagli di cellophane, utilizzati per confezionare le dosi, identici a quello che conteneva la dose mortale ceduta a Salvatore. Successivamente è toccato anche a Grisogani, al quale hanno sequestrato mezzo grammo di marijuana. Con gli elementi raccolti durante le due operazioni e i riscontri già acquisiti nelle precedenti indagini, i Carabinieri hanno fornito, al P.M., un quadro completo sulla morte di De Tullio, sui passaggi fatti dalla dose mortale prima di giungere nelle mani di quest’ultimo e sul ruolo avuto dai tre nella tragica vicenda.

Infatti, è emerso che la coppia aveva un’attività di spaccio seriale e professionale, viste le numerosissime e regolari cessioni di dosi accertate. I gravi indizi di colpevolezza raccolti sono stati indispensabili al P.M. per richiedere al GIP la misura cautelare nei confronti dei tre per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, con riferimento anche al decesso del 41enne settempedano.

Il GIP del Tribunale di Macerata, dott. Domenico Potetti, non ha potuto fare altro che accogliere la richiesta del P.M.. Oggi ha emesso le misure cautelari in carcere nei confronti della coppia,  agli arresti domiciliari, invece, Grisogani.

La coppia e stata rinchiusa nel carcere di Camerino, mentre il terzo arrestato è stato condotto nel proprio domicilio. Gli accertamenti scientifici chiariranno se il decesso di De Tullio sia stato causato dalla dose ricevuta dagli arrestati.

Impostazioni privacy