E’ meglio stipulare un’assicurazione sulla vita o aprire un fondo pensione?

ECONOMIA – Sia le assicurazioni sulla vita sia i fondi pensione si caratterizzano per essere due differenti soluzioni di risparmio, sebbene si basino su principi e modalità molto diverse.


Le polizze sulla vita sono strumenti che hanno rappresentato una tradizione quasi costante per gli italiani nel corso degli ultimi 20 anni, tuttavia nel recente periodo hanno cominciato a perdere terreno a favore dei fondi pensione. Infatti, secondo il rapporto annuale dell’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), nel 2017 il valore di questo settore si è attestato sui 61 miliardi di euro rispetto ai precedenti 72 miliardi di euro. Al contrario, si è registrato un notevole incremento (+ 10 miliardi di euro) nel caso delle cosiddette polizze linked (assicurazioni sulla vita di ramo III) a carattere principalmente finanziario. Al tempo stesso, sempre nel corso del 2017 si è avuto un aumento degli aderenti ai fondi pensione rispetto all'anno precedente dell'8,2%. La Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) stima che questo incremento corrisponda a 8 milioni di nuovi aderenti. Nello specifico, le polizze sulla vita rappresentano una copertura assicurativa garantita attraverso il corrispettivo di un premio annuale alla compagnia erogatrice. A fronte di questo versamento, l'operatore si impegna a versare il premio indicato all'interno del contratto al titolare della polizza vita oppure ai beneficiari indicati dalle condizioni contrattuali in caso di lesioni, invalidità o morte dell'assicurato. L'obiettivo è di:

Far fronte all'eventuale perdita della fonte di reddito per le famiglie e ai bisogni derivanti dalla morte dell'assicurato nel caso di una polizza TCM (temporanea caso morte);

Avere una rendita in caso l'assicurato si trovi in una situazione di non autosufficienza oppure di invalidità, se si sottoscrive una polizza LTC (Long Term Care).

Invece, i fondi pensione vengono sottoscritti per tutelare il proprio futuro pensionistico. Si tratta di una forma di pensione integrativa basata sul versamento di una contribuzione al fondo stesso. Una volta raggiunti i requisiti per accedere alla pensione pubblica, il soggetto riceve anche la prestazione integrativa in capitale o in rendita. Questa è composta dall'ammontare delle contribuzioni e dai rendimenti ottenuti grazie all'investimento del fondo pensione stesso. Quando si parla di questo tipo di risparmio, è bene distinguere tra due modalità:

I fondi pensione veri e propri

I PIP (piani individuali pensionistici). In questo caso la pensione integrativa è erogata sotto forma di polizze sulla vita.

In ogni caso, l'obiettivo risulta essere molto più specifico rispetto a quanto accade con le polizze sulla vita. Infatti, costituisce una tutela integrativa, così da avere un tenore di vita adeguato una volta effettuato il pensionamento. Sia le assicurazioni sulla vita sia i fondi pensione sono studiati per integrare il sistema pensionistico pubblico. Infatti, quest'ultimo è definito il primo pilastro, mentre le assicurazioni sulla vita e i fondi pensione costituiscono rispettivamente il secondo e il terzo. I fondi pensione sono rivolti a tutti i soggetti non ancora pensionati, qualunque sia l'età e l’attività lavorativa svolta. Di conseguenza, possono aderire sia i titolari di redditi diversi da quello da lavoro, i liberi professionisti, i lavoratori (dipendenti oppure autonomi), e persino i minori, gli studenti e gli altri soggetti a carico. Invece, nel caso delle assicurazioni sulla vita bisogna valutare la situazione specifica e le esigenze dell'assicurato. Inoltre, è bene ricordare che, in base all’età del contraente, varia l'ammontare del premio mensile da corrispondere all'agenzia assicuratrice. Ad esempio, le polizze TCM prevedono un limite di età assicurabile (in genere 70 anni) ed è rivolto a soggetti che vogliono tutelare i propri familiari.

Quali sono i vantaggi del fondo pensione

Proprio perché è una forma differente di risparmio tutelato con una diversa finalità previdenziale, il fondo pensione e l'assicurazione sulla vita mettono a disposizione vantaggi diversi. Per quanto riguarda il fondo pensione, le caratteristiche che rendono questo prodotto sempre più attraente sono:

– L’intoccabilità assoluta delle contribuzioni e dei ricavi ottenuti. Di conseguenza, vanno a rappresentare un capitale separato e autonomo che non può essere utilizzato dal gestore del fondo. In secondo luogo, sia i creditori dell'aderente sia quelli del gestore stesso non possono richiederne il pignoramento. Infine, il capitale risulta essere protetto anche in caso di fallimento del gestore;

– Il capitale versato può essere detratto per un massimo di 5.164,67 euro all'anno. Il risparmio sulla tassazione dei redditi è calcolato sulla base dell’IRPEF versato, quindi dal livello di reddito dell'aderente;

– La tassazione degli interessi è inferiore rispetto a quella applicata ai prodotti finanziari e va dal 9 al 15%;

– I lavoratori dipendenti possono versare nel fondo pensione anche il TFR. In questo caso non si applica la normale tassazione (32-40%), ma un’imposta agevolata del 9-15%;

Le modalità di contribuzione possono essere variate in base alla disponibilità economica del momento.

Si ricorda, comunque, che il fondo pensione è un prodotto finanziario, quindi il capitale accumulato viene investito. Di conseguenza, è bene stabilire il proprio livello di rischio per determinare quali operazioni effettuare. Inoltre, il riscatto (parziale e solo in caso di spese giustificabili consistenti) avviene solo dopo 8 anni. Invece, il soggetto entra in possesso dell'intero fondo quando va in pensione e può scegliere tra un'erogazione a rate e una in un'unica soluzione.

Quali sono i vantaggi dell'assicurazione sulla vita

Nel caso dell'assicurazione sulla vita le finalità previdenziali variano secondo il tipo di contratto sottoscritto. Proprio per questo motivo:

– Le somme assicurate sono soggette a impignorabilità da parte di creditori del contraente solo nel caso delle polizze TCM e LTC. Ciò invece non vale per le modalità linked;

– I premi versati possono essere detratti dalla dichiarazione IRPEF per una percentuale pari al 19% e per un importo massimo di 530 euro;

– Si può scegliere e modificare il nome dei beneficiari;

– L'ammontare del premio rimane invariato nel corso degli anni;

– Presenta costi contenuti;

– Si può richiedere il recesso della polizza in ogni momento.

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