I surgelati aiutano a ridurre gli sprechi alimentari

SALUTE E BENESSERE –  Parte dal freezer la battaglia contro lo spreco alimentare.

I dati diffusi dall’Iias, l’Istituto italiano alimenti surgelati, dimostrano che proprio il ricorso a questi alimenti può offrire un utile contributo nella lotta contro gli sprechi, che caratterizzano oggi tutta la filiera del cibo.

Il freddo contro lo spreco

Il consumo di alimenti surgelati può essere alleato dell’ambiente e della riduzione degli sprechi alimentari. Dalla prima trasformazione industriale alla distribuzione, per non parlare delle fasi di vendita e consumo domestico, la filiera di produzione e consumo del cibo è sempre caratterizzata dal rischio rappresentato dallo spreco. Come ridurlo? La risposta è il freddo. D’altra parte, sempre dati Iias dimostrano che il consumo di surgelati in Italia è in crescita.

I dati del 2017

Nei primi otto mesi del 2017, infatti, in Italia sono state consumate quasi 330 mila tonnellate di cibi surgelati, nel solo canale Retail. I più venduti? I prodotti vegetali (136.789 tonnellate), gli ittici (61.958 tonnellate), le pizze e gli snack (49.788 tonnellate). Molto positiva la performance delle vendite a domicilio, che nel comparto alimentare in generale hanno chiuso il 2016 con un +3,3 per cento. Guardando al solo settore dei surgelati, il “porta a porta” ha fatto registrare un incremento dell’1,5 per cento. Un settore in crescita, quindi, che potrebbe offrire anche interessanti prospettive occupazionali. Per dotarsi delle attrezzature migliori presenti sul mercato è possibile avvalersi del contributo di portali, come Giffi Noleggi, che consentono il noleggio furgoni frigo a prezzi competitivi. Gli alimenti che hanno trainato le vendite a domicilio sono stati: pizza, pesce e vegetali.

Sprechi in calo del 47 per cento con i surgelati

Ma il consumo dei surgelati come può contribuire a ridurre gli sprechi alimentari? L’Iias ricorda che, solo nel nostro Paese, lo spreco alimentare vale circa 15,5 miliardi di euro l’anno. I dati sono quelli diffusi dal Progetto “Reduce 2017”, elaborati su quelli del Ministero dell’Ambiente, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, SWG. In una nota, diffusa in occasione della “Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare”, lo scorso 5 Febbraio, Vittorio Gagliardi, presidente Iias, ha ricordato che la soluzione per ridurre gli sprechi alimentari passa per l’adozione di “abitudini di consumo sostenibili. Il ruolo che il cibo surgelato può ricoprire in questa lotta è fondamentale: secondo gli studi inglesi della Sheffield Hallam University, infatti, il consumo domestico di prodotti surgelati, rispetto agli analoghi a temperatura sopra lo zero, può costituire realmente un valido antidoto contro gli sprechi in cucina, contribuendo ad abbatterli di ben il 47 per cento”.

È in casa che si registrano più sprechi

Diversi studi, a partire proprio da quello citato dal numero uno dell’Istituto dei Surgelati, dimostrano che la maggior parte degli sprechi alimentari si registra nelle case, proprio presso il consumatore finale. Secondo la Sheffield Hallam University, in particolare, il 42 per cento degli sprechi alimentari si verifica a livello domestico. Questo vuol dire che quasi la metà del cibo cestinato arriva dalle case dei consumatori. Perché si butta? Nella maggior parte dei casi perché le cose vengono lasciate scadere proprio nel frigorifero, sono acquisti in eccedenza che non vengono utilizzati oppure, in altri casi, si tratta di cibi cotti in quantità eccessiva. I surgelati, con le lunghe scadenze, la possibilità di gestire al meglio le porzioni, la possibilità di ridurre gli sprechi di energia per cucinarli, rappresentano una prima, importante risposta a questo grave problema.

 

 

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