Investimenti strategici, ‘pioggia’ di milioni per Macerata e Fermo

MACERATA – Rilanciare le aree urbane con le opportunità offerte dai fondi europei.

Una “pioggia” di milioni permetterà a Macerata e Fermo di ridisegnare il proprio sviluppo all’insegna della qualità di vita e della sostenibilità. Sono 12,9 i milioni di euro Fesr e Fse che consentiranno alle due città di attivare 17,6 milioni di euro di investimenti. Insieme ad Ancona (Waterfront 3.0), Ascoli Piceno (From past to smart) e Pesaro (strategia congiunta con Fano), tutti i capoluoghi provinciali marchigiani vedono ora finanziati gli interventi sostenuti dagli Investimenti territoriali integrati urbani (Iti): strumento della programmazione comunitaria 2014/2020 che permette di utilizzare fondi strutturali diversi per rispondere alle molteplici sfide locali.

È stata firmata, in Regione, la convenzione che avvia la realizzazione degli interventi: decorrono da oggi i 36 mesi entro i quali dovranno concludersi. “Con Fermo e Macerata completiamo il quadro degli investimenti Iti, puntando sulla riqualificazione delle due città verso le direzioni indicate dai Comuni – ha detto il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – Verranno realizzate soluzioni qualificanti per dare una nuova spinta, una rigenerazione dei centri urbani che ricoprono un ruolo importante nella strategia europea. La raccomandazione è quella di essere veloci nella spesa, che andrà rendicontata entro il 2020”. L’assessora alle Politiche comunitarie, Manuela Bora, ha rimarcato “l’impegno dalla Regione che, come promesso, ha destinato a Fermo e Macerata parte delle risorse del sisma per finanziare gli Iti ancora in graduatoria. Le città saranno trasformate grazie ai fondi comunitari, a dimostrazione di come l’Europa sia importante e vicina a noi”.

L’Iti di Macerata prevede un investimento complessivo di 8,9 milioni, sostenuto da un contributo di 6,6 milioni. Si chiama “IN-NOVA” e si prefigge di aumentare l’attrattività turistica del territorio, potenziare le filiere produttive e creative, modernizzare i servizi urbani, valorizzare il patrimonio culturale, promuovere il risparmio energetico e la mobilità sostenibile. Gli interventi proposti spaziano dalla rigenerazione urbana negli ambiti della specializzazione intelligente, al rafforzamento delle start up e delle piccole e medie imprese culturali e creative. Un polo delle scienze naturali e della tecnologia (nell’area dei Giardini Diaz), insieme allo sviluppo commerciale dei prodotti turistici e culturali affiancheranno altri interventi che riguardano una nuova illuminazione (luce architettonica) per la riqualificazione del paesaggio urbano, la mobilità e l’accessibilità cittadina.

Il programma di Fermo si chiama “0+99” e richiede 8,7 milioni di investimenti, favoriti da 6,3 milioni di finanziamenti europei, ai quali si aggiungeranno 2,1 milioni di cofinanziamenti privati (24 per cento dell’importo complessivo). La strategia mira a innalzare il livello di benessere, qualità di vita e partecipazione democratica, investendo sulla salute pubblica, sicurezza, servizi pubblici, lavoro, innovazione, paesaggio e ambiente, cultura. Sono previsti, tra le altre opportunità, un nuovo asilo nido, un nuovo centro Montessori per la disabilità, un nuovo polo scolastico, la nuova sede dei vigili urbani e della protezione civile, isole ecologiche, un ponte ciclopedonale sul fiume Ete, la riqualificazione di Lido Tre Archi, la valorizzazione del commercio nel centro storico, il recupero dell’ex mercato coperto e allestimenti museali.

Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ha ribadito che si tratta di “fondi importanti, che vanno a innestarsi lungo tanti percorsi che già stiamo portando avanti con le nostre forze. Molte di queste risorse arriveranno alle imprese che vorranno investire, a Fermo, sull’occupazione giovanile, con borse ricerca e borse lavoro. Credo che, per qualsiasi città marchigiana che rischi di perdere talenti, questo sia un passo importante, sostenuto con due milioni di euro”.

Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha sottolineato, a sua volta, “il dato politico forte che viene dalla Regione, con il finanziamento dei progetti di tutti i cinque capoluoghi provinciali per rendere le Marche più belle. Si tratta di investimenti non fini a sé stessi, ma che creano maggiore ricchezza, promossi dopo una grande partecipazione della città alla loro definizione”

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