La settimana lavorativa da 4 giorni: sta portando una svolta anche sulla salute e benessere umano?

Se c’è un argomento che in queste ultime settimane sta diventando molto chiacchierato, oltre che analizzato con molta attenzione, è la questione dell’introduzione della settimana lavorativa di 4 giornate.

I sindacati europei stessi, da inizio febbraio chiedono ai governi di “abbracciare” questo nuovo “mondo lavorativo”.

Ma quali Paesi hanno approvato l’idea e quali risultati hanno prodotto sinora?

E in particolar modo, questi 4 giorni di lavoro, hanno dato qualche svolta anche nel settore “salute” dei dipendenti?

Regno Unito e non solo: i risultati della giornata da 4 giorni lavorativi

Salutissimamente.it , un portale che si occupa di argomentazioni e ricerche rilevanti in merito al benessere e alla salute, oggi si è occupato di questo argomento cosi “virale”.

In Italia, la questione è “nella lista” delle prossime discussioni in parlamento, previsto circa nel mese di marzo.

Ma quali sono le nazioni che già hanno accettato questa sperimentazione?

Una di queste è il Regno Unito, le aziende inglesi che hanno effettuato una prova di circa sei mesi con la settimana lavorativa di quattro giorni, si dichiarano molto propense a rendere permanente la settimana breve, definendo il tutto con la frase “esperimento estremamente riuscito”.

L’analisi condotta e gestita da ricercatori delle università di Cambridge e Oxford e del Boston College, ha riportato risultati rilevanti: una produttività dei dipendenti salita circa del 85% in più rispetto al sistema lavorativo precedente, obiettivi raggiunti prima del previsto e il benessere delle persone psicologicamente e fisicamente risulta molto migliorata.

Le malattie e le mutue si sono drasticamente ridotte, le dichiarazioni in merito al settore psicologia, ossia, analisi e risultati riguardanti dipendenti che mensilmente si sottopongono ad aiuti e visite psicologiche,

hanno riportato esiti positivi e in certi casi, vi sono guarigioni importanti da attacchi di panico e stress mentali e fisici.

Il progetto britannico è solo uno dei tanti coinvolti, in tutto il mondo la gestione di questa sperimentazione è della 4 Day Week Global.

Progetti simili inizieranno a breve negli Stati Uniti , in Irlanda, in Canada, in Australia e Nuova Zelanda

Europa e settimana lavorativa corta

L’attenzione dei risultati ottenuti dall’Inghilterra e i tanti paesi prossimi e al via della sperimentazione,

non ha assolutamente lasciato indifferente l’Europa.

Il benessere dei dipendenti e altri coinvolti, genera risultati produttivi ed economici di enorme rilevanza. Questo è un fattore molto importante in una situazione così economicamente difficile come quella che stiamo vivendo, poiché, reduci da due anni di pandemia, dove molti “mercati” sembrerebbero poco statici o in calo economico.

La settimana corta riaccendendo il benessere e dando maggior vigore alla salute delle persone, ha generato più attività effettuate nel tempo libero, come ad esempio, visite ai musei o fuori città (alzamento economico del settore turismo), maggior tempo per attività fisica (alzamento settore business fitness e salute), shopping (alzamento economia generica)

La Spagna, a proposito di Ue, si è dichiarata pronta alla prova, le aziende che si iscrivono saranno sostenute  con aiuti da un fondo governativo di 10 milioni di euro, con il vincolo di progettare modi per aumentare la produttività, cosi ha affermato il ministero dell’Industria spagnolo.

Il Belgio dal 15 febbraio 2023, come annunciato dal primo ministro, Alexander
de Croo, a parità di stipendio, ha riorganizzato il piano ore lavorativo, però, per eliminare un giorno lavorativo della settimana. Tra le nuove introduzioni del Governo del Belgio, vi è anche “il diritto alla
disconnessione
”, ossia, spegnere tutti i dispositivi e ignorare i messaggi “di
lavoro” dopo l’orario. La prova anche qui sarà di 6 mesi, e a conclusione ci sarà la rinuncia o l’approvazione del nuovo sistema.

Altre adesioni e prove nei paesi scandinavi.

In Italia?

Come già introdotto, la discussione di questa questione avverrà probabilmente a metà o fine marzo.

Qualche multinazionale in Italia ha già deciso di effettuare la sperimentazione della settimana corta, aziende come ad esempio Lavazza, Banca Intesa San Paolo,  o come Tria Spa, azienda del Cologno Monzese che produce macchine per il riciclo della plastica, che avrebbe adottato un accordo interno in cui tutti i dipendenti da gennaio 2023 a luglio 2023 lavoreranno dal lunedi al giovedi con orario di consuetudine, mentre il venerdi  la chiusura degli è prevista alle 12, con tre ore di  permessi retribuiti in busta paga.

Sarà dunque l’era della nuova riforma del mondo del lavoro?

Siamo ancora agli inizi della prova globale, ma indubbiamente, attualmente i benefici aziendali e soprattutto del benessere e salute di molte persone sono alquanto positive.

Impostazioni privacy