Legge dell’Affidamento Condiviso : L.54/2006 . Introduzione della Bigenitorialità

a cura della Dott.ssa Floriana De Michele, Psicologo Psicoterapeuta Familiare
ATTUALITA' –  I temi della separazione e del divorzio sono sempre difficili da affrontare, sia per la situazione di coppia, sia quando ci sono di mezzo dei figli.

Quando ci si separa, i genitori nella maggior parte dei casi sono in conflitto tra di loro, e ciò si ripercuote inevitabilmente sui figli. Spesso i genitori si accordano per un affidamento condiviso, non essendo però in grado di mantenere una situazione di equilibrio sana e stabile. Accade frequentemente che entrambi siano sul piede di guerra, e che invece di concentrarsi sul benessere dei propri bambini, prestino più attenzione a contare e segnare gli errori commessi dall’ex coniuge, per poterli poi utilizzare a proprio favore davanti ai giudici. Non basta quindi una nuova legge a cambiare le prospettive di benessere famigliare, bensì è fondamentale l’impegno di entrambi i genitori. Questa legge (L. 54/2006), per ulteriori approfondimenti consiglio di seguire il post affidamento condiviso psicologo.

In ogni caso, ha sicuramente apportato importanti cambiamenti nel sistema di affidamento dei figli: è stata introdotta la bigenitorialità che permette anche al padre di far parte in egual modo della crescita e dell’educazione dei propri figli, mentre prima l’affidamento era quasi esclusivamente assegnato alla madre. In ambito clinico, è importante prestare supporto psicologico a chi sta affrontando situazioni di questo genere; proprio per questo sono stati istituiti vari gruppi di dialogo specializzati. Sono varie le proposte che possono essere valutate in questo campo: la mediazione famigliare, il counseling psicologico, la psicoterapia. Questi programmi mirano ad ottenere una serenità e collaborazione tra i genitori, ad educarli alla responsabilità reciproca che hanno nei confronti dei loro figli, i quali non devono essere compromessi emotivamente dal comportamento dei loro genitori. La rottura del rapporto dei due coniugi, non deve intaccare il rapporto che entrambi hanno coi loro figli; questo, spesso, è causa di traumi e di compromissioni psicologiche nei bambini. Per salvaguardare queste situazioni sono inoltre stati creati gruppi di supporto per i genitori e gruppi di parole dedicati ai figli, in cui è possibile fermarsi ad elaborare il momento della separazione in un contesto esterno e familiare. La legge 54 ha ottenuto grandi risultati da quando è stata approvata, ma da sola non è sufficiente a portare l’intero cambiamento della società; è necessaria una trasformazione culturale che richiede tempo e che oggi è ancora in fase di miglioramento. Questa legge, nonostante sia ragionevole e necessaria, è stata fortemente criticata nei casi di forte tensione della coppia genitoriale, in cui l’applicazione di questa formula genera un maggiore conflitto che è dannoso e nocivo per i figli. Il concetto di condivisione non è ancora stato assorbito completamente dalla società, che continua a vedere la figura della madre come tutrice unica e principale dei propri figli, l’unica in grado di saperli crescere adeguatamente, lasciando in disparte il padre che spesso non ha poteri decisionali. È consigliato il coinvolgimento di figure specializzate all’interno di questo percorso, che sappiano preparare e guidare al meglio i genitori nella separazione e nella responsabilizzazione, e che sappiano dare il giusto supporto ai figli coinvolti.

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