Linda Evangelista devastata da un intervento estetico. La top: “Stanca di vergognarmi”

Così bella da non sembrare nemmeno vera. Così bella da potersi permettere caschetti colore del fuoco e dell’argento.

Poi, la scomparsa dalle scene, fino ad una foto del 2016 in cui compariva trasfigurata. Sfigurata. Enorme.

Linda Evangelista definisce se stessa trasfigurata. Nelle parole di un post, pubblicato sul suo account Instagram, lei stessa racconta l’accaduto.

Lei che è stata tra le donne più belle al mondo, parte, negli Anni 90, di quella magnifica trinità (The Trinity), composta da Christy Turlington e Naomi Campbell, che dominavate le passerelle, è diventata irriconoscibile.

Dopo anni da reclusa, anni di profonda depressione e tristezza, Linda Evangelista ha deciso di raccontare al mondo la sua storia. Il motivo per cui è sparita dalle scene e dalle sfilate, fin da quell’invito a sfilare sulla passerella di Versace nel 2017, che ha dovuto declinare.

La causa è un intervento di criolipolisi che non è andato nel modo che doveva andare. E che l’ha resa, secondo il racconto della modella, irriconoscibile.

Ma in cosa consiste questi intervento? E cosa è accaduto a Linda Evangelista?

Cos’è l’intervento di criolipolisi e in cosa consiste

CoolSculpting di Zeltiq (azienda californiana): è questo l’intervento a cui si è sottoposta Linda Evangelista. La procedura che ha cambiato irrimediabilmente la sua vita. Si tratta di un intervento di medicina estetica non invasiva.

Un’alternativa alla chirurgia per la rimozione del grasso localizzato. Tramite un sistema di raffreddamento localizzato controllato, si agisce sulle cellule adipose sottocutanee. Le cellule cristallizzate (ovvero congelate) sono poi eliminate dall’organismo in modo naturale.

Invece, la storia della top model è diversa. Linda Evangelista racconta che con la criolipolisi (si è sottoposta al CoolSculpting di Zeltiq), ha ottenuto effetti contrari a quelli desiderati.

Le cellule invece di diminuire sono aumentate. “Lasciandomi permanentemente deformata”, scrive lei stessa.

Dopo l’intervento ha sviluppato la Paradoxical Adipose Hyperplasia (PAH). A cui hanno fatto seguito, profondi disagi psichici.

Ora, però, Linda Evangelista dice di essere stanca di vivere da reclusa. La sua volontà è tornare di nuovo a camminare all’aria aperta e senza nascondersi. A testa alta.

Ai fan che mi domandavano perché non mi mostrassi più, mentre le carriere delle mie colleghe continuavano alla grande, la ragione è che sono stata brutalmente sfigurata dalla procedura CoolSculpting di Zeltiq, che ha avuto l’esito opposto rispetto a quanto promesso – ha raccontato Linda Evangelista nel post Instagram di denuncia – Ha aumentato, non diminuito, le mie cellule di adipe e mi ha lasciata deformata in via permanente, nonostante mi sia sottoposta a due dolorosissimi interventi chirurgici correttivi”.

Oggi, continua la top canadese, vuole tornare a camminare per la strada a testa alta senza vergognarsi della sua immagine. In men che non si dica sono apparse le prime foto rubate di Evangelista. Si tratta di scatti risalenti al 2016, che documentano le ultime apparizioni pubbliche della modella e che tuttavia la ritraggono proprio nel momento in cui è stata sottoposta ai trattamenti, secondo la time line fornita dalla stessa Evangelista.

Negli scatti riemersi dalle profondità dei tabloid, si vede la modella mentre passeggia in città a seguito dell’operazione. Il viso tondo non offusca certo il fascino degli Anni 90 e lo sguardo di ghiaccio che l’ha resa famosa è ancora lì ad affascinare chi la guarda. Linda Evangelista oggi dopo l’intervento è cambiata, ma a ben guardare conserva intatta la bellezza.

Ed è per questo che le foto (rubate) e tornate oggi al centro della discussione hanno a che fare più con noi che con lei. “Vorrei tornare a camminare a testa alta, anche se non sembro più io”. Linda Evangelista oggi ha voglia di ricominciare e per farlo ha dolorosamente accettato una realtà che lei conosce fin troppo bene ma che adesso è anche nelle nostre mani. E possiamo fare molto meglio di quello che abbiamo fatto tutti chi scrivendolo chi pensandolo nelle nostre camerette.

 

 

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