Metalmeccanica: Marche, 4,4 mld export 2020 esclusa nautica

Nelle Marche 59.539 (dato del 2019) lavoratori dipendenti nel settore metalmeccanico: il comparto più in crisi è quello degli elettrodomestici ed elettronica che perde 251 dipendenti nell’ultimo anno giungendo a quota 11.955. Emerge dai dati del Ricerca Ires Cgil presentati in un incontro ad Ancona promosso dalla Fiom Cgile sul tema “Metal Meccanica Marche: quali prospettive” alla presenza della segretaria nazionale Francesca Re David.

Dei circa 60mila lavoratori, oltre 38mila sono operai, 16mila impiegati e oltre 3mila gli apprendisti; le donne sono 12mila e rappresentano il 19,7% degli occupati. L’81,5% ha un contratto a tempo indeterminato ma, negli ultimi anni, sono in aumento part time e tempi determinati. Per quanto riguarda le retribuzioni, quella lorda annua è di 26.761 euro; gli operai guadagnano, in media, 23.112, gli impiegati 32.451, i quadri 69.925 euro, i dirigenti 141.933 e gli apprendisti 15.516. La retribuzione media degli uomini è di 27.834, quella delle donne 22.399 euro.

Sul fronte dell’export, secondo i dati Istat, “ammonta a 4,4 miliardi di euro il valore delle esportazioni delle imprese marchigiane della metalmeccanica nel 2020, un dato da cui si escludono quelle del settore nautico”. I numeri più elevati sono quelli per le macchine utensili con 1,8 miliardi di euro e l’elettrodomestico ed elettronica con 1,3 miliardi. Nell’ultimo anno, le esportazioni sono scese di 586 milioni di euro (-11,7%), un calo superiore a quello registrato a livello nazionale. Dal 2008, la quota di export marchigiano su quello nazionale è passata da 2,43% (dato del 2008) al 2,19% del 2020 per effetto del crollo dell’elettrodomestico.

Quanto ai bilanci aziendali, secondo i dati dell’Osservatorio regionale, la condizione patrimoniale delle imprese è, nel complesso, positiva: la crescita del patrimonio netto è passata da 1,5 miliardi nel 2015 a 2,2 miliardi nel 2019. Sul piano economico, il 2019 ha registrato un calo dell’utile di 36 milioni di euro (-14,1%). Nel complesso, però, l’utile è cresciuto, rispetto al 2015, di 73 milioni di euro.

Impostazioni privacy