Omicidio Luca Sacchi: tutti gli indagati a processo il 31 marzo

ATTUALITA' – Novità considerevoli in merito all'omicidio di Luca Sacchi, che potrebbe presto conoscere una svolta nel caso.

Tutti gli indagati per l'omicidio del giovane dovranno presentarsi a processo il 31 marzo, per avviare la procedura di accusa che provvederà a scoprire chi è il responsabile dell'omicidio e qual è stato il movente che ha portato alla sua uccisione. Nelle ultime ore si è parlato tanto di Luca Sacchi, specie per quanto riguarda la figura di Anastasia, sua fidanzata, e del suo rapporto con la droga. Tuttele informazioni verranno chiarite nelle sedi opportune e sarà possibile capire con esattezza qual è la verità in merito all'omicidio. 

Il ruolo di Anastasia nella morte di Luca Sacchi

Nelle ultime ore sono tante le voci che hanno cercato o stanno cercando di testimoniare, aggiungendo qualche dettaglio importante nell'intricata matassa che riguarda l'omicidio di Luca Sacchi. A parlare è stato, per ultimo, è stato il 27enne Simone Piromalli, che durante la sera dell'omicidio aveva accompagnato Valerio Rispoli – accusato di omicidio volontario – per accertarsi se ci fossero i soldi per acquistare la marijuana.

Il ragazzo di 27 anni, estraneo alle dinamiche di omicidio secondo la giustizia, ha rilasciato un'importante dichiarazione: «Sì, quella ragazza bionda, Anastasia, ci mostrò la borsa rosa con dentro tutti quei soldi. Con lei, nel luogo dell'appuntamento, c'era anche Luca Sacchi. Quando, un'ora dopo, l'ho rivisto per terra, sanguinante, tra le sue braccia l'ho subito riconosciuto dalla tuta che indossava». Il ragazzo ha poi affermato di non aver voglia di parlare, anche perchè tutte le informazioni circa il denaro presente nello zaino sono già abbastanza conosciute dalla stampa. 

L'omicidio di Luca Sacchi è stato premeditato?

L'omicidio di Luca Sacchi è legato a doppio filo con la questione della marijuana di cui ha fatto cenno Simone Piromalli: in ballo – secondo alcune indiscrezioni riportate su kontrokultura.it– c'erano 15 kg di marijuana, per un valore complessivo di oltre 70mila euro, che sarebbero dovuti essere "scippati" ad Anastasia da Del Grosso e Pirino, con esiti che evidentemente si sono dimostrati tragici. 

Secondo la procura, però, che ha deciso di avviare il processo per tutti gli indagati a partire dal 31 marzo, l'omicidio di Luca Sacchi sarebbe stato premeditato: grazie a questa supposizione del procuratore Nunzia D'Elia è stato possibile firmare una richiesta di giudizio immediata, che si basa su una constatazione più che semplicemente evidente; sul luogo del delitto, infatti, sia Pirino che Del Grosso erano già armati, rispettivamente di mazza da baseball e revolver, poi utilizzata per uccidere Luca Sacchi.

La stessa Anastasia è stata accusata di detenzione di stupefacenti e, secondo una ricostruzione, la dinamica si sarebbe subito trasformata in tragica: i due assassini dovevano occuparsi della trattativa e Anastasia della consegna della droga attraverso lo zaino; Pirino e Del Grosso avrebbero, secondo una prima ricostruzione, intimato alla donna di consegnare loro lo zaino, suscitando così la reazione di Luca Sacchi. A questo punto, le cose non sono andate per il verso giusto e sono stati esplosi colpi di arma da fuoco che hanno provocato la morte del giovane.

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