Partenio:“Noi più squadra di Matera”. Tartaglione:“Ci aiutiamo a vicenda”

VOLLEY – Un gruppo che aggredisce gli avversari sul piano sportivo, sorprende gli addetti ai lavori per la capacità di calarsi nei match,

sul più bello tira il fiato e soffre, ma poi fa quadrato e supera le difficoltà con grandi reazioni corali.

Questo è l’identikit della B-Chem Potenza Picena, sorpresa della Serie A2 UnipolSai e quarta forza del torneo con 25 punti dopo il successo in tre set raccolto nel posticipo infrasettimanale della seconda giornata di ritorno. I biancazzurri hanno sopraffatto una combattiva Domar Matera in poco più di un’ora senza perdere la testa durante le impennate di gioco degli ex biancazzurri Pinelli e Zamagni, pimpanti in cabina di regia e al centro, così come lo schiacciatore Cernic in banda. Una vittoria lampo che è valsa il sorpasso in classifica ai danni di Cantù, stabile a 23.

Sul fronte potentino prosegue il momento magico del libero Calistri con Bonami inserito a più riprese per sfruttare tutto il potenziale a disposizione, ma quel che più galvanizza i tifosi e li spinge a cantare in sostegno della squadra come mai prima d’ora è la capacità che hanno gli atleti di aiutarsi l’un l’altro. Sembra quasi impossibile che su 13 elementi ben 11 siano arrivati alla corte di Graziosi quest’estate e un giocatore appena due settimane fa. Sempre da dieci e lode l’impatto di Tartaglione nei match, uno “scattista” che si fa valere in attacco e a muro fin dai primissimi minuti di gioco.

Da elogiare l’intesa tra il regista Partenio e le due bande con Casoli che nelle ultime settimane ha mostrato colpi sopraffini facendo innamorare gli sportivi di Potenza Picena. L’opposto Moretti, anche quando carbura alla distanza, è sempre decisivo e si responsabilizza sui palloni che scottano. I centrali Polo e Diamantini sono fonte perenne di frustrazione per gli attaccanti avversari, così come lo era stato il loro compagno di reparto Quarta in Coppa Italia. Anche chi non ha calcato il campo deve sentire come sua questa vittoria maturata con l’impegno profuso in palestra.

Simmaco Tartaglione (Volley Potentino, schiacciatore): «Siamo un gruppo compatto nel vero senso della parola e ci sosteniamo a vicenda nei momenti difficili. Nell’arco delle gare a volte i singoli atleti possono avvertire cali fisiologici, ma è il collettivo la chiave per ritrovare il filo del gioco. Se le bande sono sempre nel vivo del match il merito è dell’intesa rodata con il nostro regista Partenio. Sono felice della mia prova anche a muro, ma dobbiamo essere più lucidi quando passiamo in vantaggio di tanti punti. Con Matera mi sono fatto prendere dalla frenesia di chiudere subito la pratica peccando un po’ in precisione. In determinati momenti basterebbe usare più testa e meno braccio. E’ una fortuna che Coach Graziosi abbia allenato per un anno il palleggiatore Pinelli. Infatti, abbiamo ricevuto indicazioni utili durante la preparazione del match, ma non è stato affatto facile contenere il suo estro. Domenica a Sora avremo un altro compito arduo contro il regista Marco Fabroni, un talento di prima fascia che ho avuto come compagno di squadra a Corigliano».

Pier Paolo Partenio (Volley Potentino, palleggiatore): «Non mi sentivo al top della condizione fisica e nell’arco della gara ho vissuto qualche momento difficile, ma i compagni sono stati encomiabili e mi hanno dato una mano. La vittoria con Matera ci rende ancor più fiduciosi per il nostro cammino. La sfida di domenica prossima al PalaGlobo con Sora costituisce un crocevia impegnativo anche per il sestetto frusinate. Conosciamo la forza della capolista, ma all’andata abbiamo vinto 3-1 e questo rappresenta un monito per loro. Tornando al posticipo contro Matera, non è stato facile come potrebbe far pensare il punteggio finale. Gli avversari se la sono giocata e hanno battuto bene, ma noi siamo stati più squadra. Sono davvero dispiaciuto per l’episodio che è costato i cartellini al centrale Bortolozzo. Un malinteso nel terzo set. Ho murato un attacco di Zamagni e il suo compagno di reparto credeva che avessi lanciato un gesto di sfida nei loro riguardi, ma non sono il tipo da fare queste cose. Io penso solo a giocare e quando l’avversario, spinto dal fraintendimento, è entrato dalla mia parte di campo non ho risposto alle provocazioni. Purtroppo a fine incontro non sono riuscito a spiegarmi con Matteo perché ero esausto, ma spero di chiarire questo equivoco favorito dalla tensione agonistica».

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