PesaroFano, stavolta l’hai fatta grossa. La Coppa Italia 2015 è tua

FUTSAL – Ci sono storie che vanno raccontate ai nipotini quando si diventa nonni. Ecco, la finale di Coppa Italia di serie A2 vinta dall'Italservice PesaroFano 9 a 7 contro La Cascina Orte dopo i calci di rigore (5 a 5 dopo i tempi regolamentari, 7 a 7 dopo quelli supplementari), è una di quelle storie che da grandi i biancorossogranata potranno raccontare ai loro nipoti, portandosi dietro il ghigno di chi l'ha fatta grossa. Davvero tanto grossa. Ci sono un milione di motivi per definire pazzesco e fantascientifico il trionfo della squadra allenata da un marziano come Roberto Osimani. Sette giocatori impiegati in tre giorni: di solito così non si può vincere una finale a certi livelli. Sotto 7 a 5 a due minuti dalla fine, senza più un filo di forza nelle gambe: di solito così non si può rimontare e vincere una finale a certi livelli. Sette gol subiti, mai quest'anno il PesaroFano ne aveva subiti così tanti: di solito così non si può vincere una finale di Coppa Italia. La capolista del girone B ai quarti, la vicecapolista del girone A e padrona di casa in semifinale, la capolista del girone A in finale: di solito con un cammino così, per vincere una Coppa Italia serve un miracolo sportivo, un gruppo stellare, uno squadrone dal cuore enorme. E così è stato, sin dal principio.

Pronti via e Lamedica porta avanti il PesaroFano con una puntata di destro chirurgica. Per Giacomo da Fabriano è la prima di tre gemme che indurranno Rai Sport (e tutto il palas) ad eleggerlo “man of the match”. Altri 10 minuti di battaglia, poi prima del quarto d'ora la gara s'infiamma: il grande ex Paolo Cesaroni (partita straordinaria anche la sua) pareggia i conti, Ganzetti poco dopo di tacco ristabilisce il +1 marchigiano, che diventa +2 quando Matosevic infila Bragaglia di sinistro da posizione angolata. Altri 14 secondi e di nuovo Cesaroni su assist di Sampaio fa 3 a 2. Un punteggio che sta benissimo al PesaroFano, ma non a Lamedica, che prima dell'intervallo su invenzione di Matosevic, si fa trovare pronto per il destro a incrociare che vale il nuovo +2.

Sul 4 a 2 per Tonidandel e compagni si va al riposo. Ma l'Orte è specialista delle remuntade e in avvio di ripresa lo dimostra. Egea (eurogol), Sampaio (imbeccato da Vendrame) e Cesaroni (doppio dribbling su Ganzetti e Moretti prima dell'appoggio in rete) ribaltano il copione. Così, dopo 8 minuti del secondo tempo è incredibilmente 5 a 4 per il quintetto di Ramiro Diaz. Ma questa finale ha ancora molto da racconta. I ragazzi di Osimani replicano con l'orgoglio e con attacchi a folate. Ci provano Jelavic, Tonidandel, e Matosevic (Bragaglia respinge). Poi, al 12' ecco il capitano che si carica la squadra sulle spalle e agguanta il pareggio: stop, finta, controfinta, puntina secca sul secondo palo e rete che si gonfia per il 5 a 5.

Seguiranno 8 minuti palpitanti. Con Diego Moretti stratosferico nell'uno contro uno con Sampaio, (che poi su punizione colpisce una traversa) e Bragaglia mostruoso sul sinistro di Jelavic. Il pareggio non cambia fino al 40': si va ai supplementari. Il PesaroFano non ha più forze. Non è cattiveria: non ce l'ha. La benzina sulle gambe è finita, stop, finish, the end. Ma di benzina ne ha invece parecchia nella testa. L'assenza di energie fisiche permette a Sampaio prima e Puertas poi di affondare il coltello nella difesa marchigiana e di far volare l'Orte sul 7 a 5 a 145 secondi dalla fine. La grande capacità di usare ogni goccia di concentrazione permette invece al PesaroFano di compiere il vero capolavoro di questa finale che resterà nella storia. Portiere di movimento (Matosevic), due giropalla perfetti, di una precisione che ucciderebbe uno svizzero e dove gli stoccatori perfetti sono Lamedica prima e Perisic poi. Così, quando mancano 1 minuto e 4 secondi al gong, di fronte a un pubblico e a tutta l'Italia del calcio a 5 incollata su Rai Sport 2, il PesaroFano è di nuovo in parità, 7 a 7. Una rimonta semplicemente incredibile, impossibile da descrivere a parole. Fatto sta che da lì in avanti non succederà più nulla e per decretare la regina di Coppa serviranno i rigori.

La sequenza racconta tutto ciò che c'è ancora da dire: Jelavic gol, Egea parato da Moretti, Tonidandel gol, Sampaio traversa: tripudio biancorossogranata. PesaroFano, stavolta l'hai fatta davvero grossa. Il sogno impossibile è divenuto realtà: al termine di una partita folle, la Coppa Italia è tua. Fra qualche anno potrai raccontarlo ai nipotini.

DICHIARAZIONI DEL DOPOGARA

Roberto Osimani – Allenatore “È stata una grande finale, in cui senza retorica posso dire che l'Orte ha fatto una grandissima partita e ha dimostrato a pieno il suo valore, ma noi siamo stati immensi. Non ho idea di dove abbiamo preso le forze per arrivare a vincere la Coppa. E' successo esattamente il contrario di ciò che ci era accaduto l'anno scorso, quando abbiamo perso la Coppa in finale per un gol subito a 20 secondi dalla fine. E' una vittoria dal sapore speciale, che vorrei dedicare a Corrado Roma: da qualche anno ci guarda tutti da lassù, ma mi piace pensare che stasera per questa finale ci abbia dato una grande mano anche lui. Era un grande amico: in questo giorno speciale la mia dedica e il mio cuore sono rivolti a lui”.

Matteo Paci – Vicepresidente “L'anno scorso perdere in finale era stata una delusione atroce, perché non lo meritavamo. Quest'anno, vincerla così, contro una formazione fortissima come l'Orte, ripaga ogni sofferenza. Complimenti a tutti: al mister, al suo staff, ai ragazzi, ai dirigenti e ai collaboratori: al PesaroFano siamo davvero una grande famiglia e questa vittoria è un premio per tutti e meritato da tutti”.

Felipe Tonidandel – Capitano “E' una gioia indescrivibile, siamo un gruppo meraviglioso e ci meritiamo questa soddisfazione. Abbiamo dato tutto in questi tre giorni, il gruppo è magnifico e il mister è un grande. Uno dei mister più bravi d’Italia”.

Vedran Matosevic – Giocatore “È una grande gioia per noi croati al primo anno in Italia, non ci saremo mai aspettati un tale successo immediatamente. Non abbiamo mai smesso di crederci, ci siamo compattati durante un time-out e ci siamo detti che dovevamo andare a vincerla. Il nostro punto di forza è stata la mentalità, tecnicamente ci sono squadre più forti di noi ma abbiamo dimostrato che a volte giocare con il cuore paga. Il mister ci fa una “testa grande” su quanto è “importante la testa”, lo abbiamo seguito e vinto con merito”.

LA CASCINA ORTE-ITALSERVICE PESAROFANO 7-9 dtr (5-5dopo 40', 7-7 dts)

LA CASCINA ORTE: Bragaglia, Vendrame, Sampaio, Bouzon, Cesaroni, Arrizabalaga, Egea, Vavà, D'Annibale, Ennas, Pesciaroli, Guennounna. All. Ramiro Diaz

ITALSERVICE PESAROFANO: Moretti, Matosevic, Perisic, Tonidandel, Lamedica, D'Angelo, Bonci, Ugolini, Jelavic, Cuomo, Ganzetti, Dionisi. All. Osimani

AMMONITI: Tonidandel (P), Sampaio (O), Ganzetti (P), Perisic (P), Cesaroni (O)

ARBITRI: Ettore Quarti (Imperia), Filippo Vidotto (San Donà di Piave), Fabrizio Burattoni (Lugo di Romagna) CRONO: Gino Simonazzi (Reggio Emilia)

MARCATORI: 1'17'' p.t. Lamedica (P), 11'36'' Cesaroni (O), 13'53'' Ganzetti (P), 14'21'' Matosevic (P), 14'35'' Cesaroni (O), 18'11'' Lamedica (P), 4'23'' s.t. Egea (O), 5'15'' Sampaio (O), 7'36'' Cesaroni (O), 12'11'' Tonidandel (P), 1'16'' p.t.s. Sampaio (O), 2'35'' s.t.s. Puertas (O), 3'02'' Lamedica (P), 3'56'' Perisic (P)

SEQUENZA RIGORI: Jelavic (P) gol, Egea (O) parato, Tonidandel (P) gol, Sampaio (O) traversa

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