Prestiti dipendenti pubblici: Guida e consigli

ECONOMIA – Spesso ci si trova dinanzi alla necessità di impegnare una certa somma di denaro per sopperire a spese urgenti ed impreviste, al di sopra della propria disponibilità.

In tali circostanze, una delle soluzioni più efficaci può essere quella di rivolgersi ad una banca o finanziaria per ottenere in breve tempo il capitale di cui si ha bisogno.

Non a caso, in questo periodo di emergenza sanitaria, le restrizioni imposte dal Governo e la crisi economica incombente su gran parte della popolazione, hanno fatto sì che nei primi mesi del 2020 il numero di richieste online di accesso al credito sia notevolmente incrementato.

A questo dato si aggiunga anche che per determinate categorie di soggetti vi è la possibilità di ricorrere a forme di finanziamento agevolato: in particolar modo, per i dipendenti pubblici si fa riferimento ai prestiti convenzionati ed ai prestiti Inps ex Inpdap.

Prestiti Inps ex Inpdap

Essi sono erogati direttamente dall’ente previdenziale e l’accesso al credito è subordinato all’iscrizione volontaria (e non obbligatoria) al Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali.

Rientrano all’interno di questa macrocategoria il piccolo prestito, il prestito pluriennale garantito ed il prestito pluriennale diretto.

Com’è agevole dedurre, il piccolo prestito garantisce ai soggetti richiedenti importi non particolarmente consistenti (fino ad un massimo di otto mensilità rimborsabili in 48 mesi) essendo infatti istituito per fronteggiare situazioni eccezionali. Il prestito pluriennale diretto funziona come una tipica cessione del quinto, per cui però è richiesta l’iscrizione al Fondo da almeno 4 anni e la titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Tuttavia, nel caso di contratto a tempo determinato, è altresì necessario che il Tfr venga posto a garanzia del credito e la durata del prestito non può superare la data di scadenza contrattuale.

Infine, per il prestito pluriennale garantito, il Fondo funge da garante del dipendente pubblico nei confronti dell’istituto di credito a cui si è rivolto, non provvedendo direttamente all’erogazione delle somme. Pertanto, esso rimborsa l’istituto di credito erogante, ove si verifichino determinati eventi, come la morte del richiedente o il venir meno della sua capacità restitutoria.

Prestiti convenzionati

Per questa tipologia di prestito agevolato, invece, il richiedente avanza la propria richiesta di accesso al credito presso gli istituti di credito con cui la propria amministrazione di appartenenza ha previamente stipulato apposite convenzioni. In tali casi, pertanto, non è richiesta l’iscrizione al Fondo.

Rientra all’interno di questa categoria la cessione del quinto dello stipendio caratterizzata dalla circostanza che, per la restituzione rateale del capitale ricevuto, il richiedente può impegnare mensilmente una somma fino ad un quinto degli importi netti percepiti.

Si tratta di forme di finanziamento agevolate in quanto la stabilità della condizione lavorativa permette l’applicazione di tassi di interesse solitamente inferiori a quelli normalmente applicati dagli istituti di credito, nonchè una serie di vantaggi operativi (per ulteriori approfondimenti sulla cessione del quinto dello stipendio per i dipendenti statali:  https://www.zonaprestiti.com/cessione-quinto-dipendenti-statali.htm )

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