Ripple a rischio crollo: giù tutte le criptovalute

ECONOMIA –  La terza settimana di gennaio inizia con il botto: tutte le valute digitali in discesa vertiginosa, con percentuali in perdita di almeno due cifre.

Si tratta del risultato delle dichiarazioni di Seul: sembra che la Corea del sud abbia l’intenzione di bandire l’uso delle criptovalute dal suo territorio. Il problema è particolarmente sentito da Ripple, e dalla sua criptovaluta, visto che questo sistema di cambio digitale è tra i più utilizzati nel Paese asiatico. La paura che i Governi decidano di fermare la corsa delle criptovalute fa tremare anche tutte le altre, non solo Ripple. Sono in molti poi gli analisti che fanno temere un crollo più importante in futuro; è sufficiente una notizia di questo genere per creare lo scompiglio tra gli investitori, come possiamo verificare visitando le pagine di Criptovalute.io.

Non solo paura
Ma è veramente questo timore a creare tutto questo scompiglio nelle valutazioni delle criptovalute? Per certi versi si, nel senso che sono solo le leggi di mercato a decretare il successo o l’insuccesso delle nuove monete digitali. Se chi le possiede le rivende per monetizzare quanto guadagnato negli ultimi mesi, va da sé che le quotazioni crollano. Molti parlano già di una bolla finanziaria che sta esplodendo, anche se la realtà potrebbe essere ben diversa da questa. Nel corso del 2017 infatti le quotazioni di tutte le criptomonete, bitcoin, ripple ed ethereum in testa, sono aumentate a dismisura, a causa del rinnovato interesse del pubblico nei confronti di questo tipo di investimenti. È abbastanza naturale che chi ha guadagnato cifre importanti si ritrovi con il desiderio di realizzarle, evitando di rischiare ulteriormente. Per certi versi potrebbe essere anche questa la motivazione del segno meno di fronte alle quotazioni di metà gennaio.

Il futuro delle criptomonete
Cosa avverrà domani per le criptomonete? Molto dipende da come si muoveranno alcuni attori di questo settore. Ethereum e Ripple infatti si stanno già muovendo per entrare in contatto con vari istituti bancari e operatori del settore, come ha fatto ad esempio Ripple con MoneyGram nelle scorse settimane. Se tali accordi andranno a buon fine è molto probabile che il futuro per chi investe in criptovalute sarà del tutto roseo. Allo stesso modo di grande interesse saranno i comportamenti dei Governi mondiali. Ad oggi solo la Cina, il Vietnam e la Corea del sud si sono dichiarate contrarie alla diffusione delle monete digitali, mentre molti altri Stati hanno addirittura dichiarato di volerne creare di nuove. Se tale atteggiamento avrà il sopravvento sulle tensioni oscurantiste, allora il successo delle criptovalute è assicurato. Intanto chi ha acquistato ripple in questi giorni si sta leccando le ferite, visto che la moneta ha perso buona parte del suo guadagno di inizio anno, quando aveva fatto pensare di voler sfondare quota 4 dollari nel corso di alcuni giorni. Il crollo potrà essere riassorbito sicuramente, ma molto dipende anche dal comportamento degli investitori nel corso dei prossimi giorni. Molti sperano che, attirati da prezzi in leggera discesa, siano molti coloro che intenderanno entrare in questo tipo di speculazione.

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