Ragazzi, non bevetevi la vita!

SALUTE E BENESSERE –  Un bicchiere di buon vino, durante un pasto, non ha mai fatto male a nessuno. Ma se dal vino si passa a sostanze ben più alcoliche, il discorso cambia.

L’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità) raccomanda di non bere alcun tipo di alcolico prima dei 16 anni di età. Secondo il nostro modesto parere, sarebbe meglio non prima dei 20 anni di età.

Non vogliamo essere paternalistici o troppo legati alle regole di una volta, ma per il semplice fatto che noi tutti siamo fatti di carne ed il nostro corpo ci impone delle regole salutari.

L’alcol è una sostanza “psicoattiva” che ha effetti neurobiologici persistenti tra i quali il mancato sviluppo dell’area cerebrale che controlla la motivazione e la regolazione dei comportamenti, specie in situazioni di rischio ( durante la guida, il lavoro, attività manuali etc.).

Durante l’adolescenza avvengono dei cambiamenti sia a livello fisico che psicologico. Ad esempio, c’è un aumento dello sviluppo della corteccia frontale e prefrontale, cioè di quella parte del cervello da cui dipende la regolazione delle emozioni, la capacità di autoregolarsi, di autocontrollo.

Inoltre fino a 18 anni l’organismo  possiede solo circa il 50% di enzimi ( alcol-deidrogenasi )adatti per metabolizzare l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche. Bere alcolici sotto i 18 anni produce in maniera più rapida rispetto ad un adulto, fenomeni dovuti all’intossicazione da alcol: perdita di coordinamento, riduzione della lucidità, diminuzione della memoria, rallentamento dei riflessi e ritardo della reazione a stimoli luminosi e sonori. In alcuni casi si può avere la perdita di coscienza.

Le donne hanno una massa corporea inferiore rispetto all’uomo e una minor quantità di acqua corporea e minore efficienza dei meccanismi di metabolizzazione dell’alcol.

Questi fattori le rendono maggiormente vulnerabili agli effetti acuti e cronici dell’alcol. A parità di consumo alcolico, infatti, le concentrazioni di alcol nel sangue tendono a essere più elevate nelle donne rispetto agli uomini. Pertanto le donne sviluppano più rapidamente una alcol dipendenza e manifestano i danni all’organismo in modo più precoce.

L’alcol può essere responsabile della minore produzione degli ormoni femminili determinando una insufficienza ovarica che si manifesta con irregolarità mestruali (fino alla scomparsa del ciclo), presenza di cicli anovulatori ed infertilità e menopausa precoce.

Inoltre, una bevuta che si fa durante i famosi “Binge drinking” dove si bevono 5 o 6 super-alcolici in un quarto d’ora, è capace di uccidere almeno un milione o due di cellule del fegato.

Estremamente pericolosa è l’interazione  tra alcol e farmaci che deprimono il sistema nervoso (sedativi, tranquillanti, ansiolitici, ipnotici).

Il proibizionismo non serve. Non servono neanche  ricerche, saggi, libri, congressi, convegni, leggi, statistiche etc. Serve solo più attenzione durante la crescita dei nostri figli e tenere presente che coinvolti non sono solo i giovani, ma tutto il complesso della società  incapace di fornire una visione positiva della vita.

Dr. Corrado Sacripanti

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