Scopriamo Forlì: perla della Romagna tra arte, cultura, natura e buon cibo

TURISMO –  Se vi state chiedendo perché mai dovreste fare una gita a Forlì, vi rispondiamo che, in realtà, non potete non andarci!

Non solo perché il comune romagnolo, insieme alla sorella Cesena, è la dodicesima città, a livello nazionale, per la qualità della vita, ma anche perché fa parte della Regione, l'Emilia Romagna, votata come la migliore destinazione europea 2018, secondo la Lonely Planet, e come la zona in cui si mangia il cibo migliore del mondo nel 2013, secondo Forbes.

In questo luogo, a cavallo tra mare e collina e a misura d'uomo, chiunque può trovare la sua dimensione e la sua casa ideale, così come hanno trovato l'habitat perfetto dove fiorire e prosperare l'arte e la cultura. Non è un caso, infatti, che sempre più persone siano attratte da questa perla della Romagna: lo conferma l'andamento del mercato residenziale, che ha visto aumentare il numero di compravendite, nei primi nove mesi del 2019, del +17,5%.

La città di Forlì vede la posa della prima pietra intorno al 188 a.C., prosperando in particolare durante il Medioevo, periodo storico dal quale sono sopravvissuti intatti numerosi siti e monumenti dal grande interesse storico e culturale.

Scopriamo quindi tutti i perché dovreste visitare il comune di Forlì.

Tra architettura, arte e cultura

Immagine da cartolina è il Duomo di Forlì, una struttura fuori dal tempo che, per le colonne, sia esterne che interne, ricorda a primo impatto un classico tempio greco-romano. La Cattedrale di Santa Croce è famosa però anche per le importanti opere d'arte che custodisce al suo interno: tra queste, in particolare, si distinguono l'affascinante xilografia nella cappella della Madonna del Fuoco e il Crocefisso esposto proprio sopra all'altare, caso unico in Italia in cui il Cristo è rappresentato a volto eretto, sul cui capo è appoggiata una corona regale color porpora.

Icona cristiana, di Forlì e, più in ampio, dell'intera Romagna, è l'Abbazia di San Mercuriale, in piazza Aurelio Saffi. Imponente edificio dal colore rosso mattone, tipico di tutta la città, l'Abbazia risale al V secolo e al suo fianco troneggia l'alto campanile di circa 75 metri d'altezza, modello per il gemello della Basilica di San Marco a Venezia. Il consiglio è di dedicarvi il giusto tempo per meditare all'interno del meraviglioso chiostro che si trova proprio all'interno di San Mercuriale, luogo dallo splendore e dal fascino unico.

Per gli amanti dell'arte e dei musei, la prima tappa da cerchiare in rosso sulla cartina di Forlì è Palazzo Gaddi, edificio dai tratti tipici medievali all'esterno e finemente barocco all'interno. Al suo interno si potranno visitare sia il Museo del Risorgimento, che il particolare Museo Romagnolo del Teatro, un luogo magico sia per gli appassionati del genere, che per i “profani”. Altro complesso che merita il vostro tempo, è quello dei Musei di San Domenico, una serie sconfinata di reperti storici e pazzi d'arte suddivisi in addirittura 5 differenti edifici, di cui fanno parte anche il Museo Civico e la Pinacoteca Civica di Forlì, in cui sono conservate opere di grandi autori italiani come Canova, il Domenichino, il Guercino e Modigliani, giusto per fare qualche nome.

I parchi pubblici di Forlì

Molto importante, a Forlì, è lo spazio concesso al verde pubblico, che in città occupa larga parte degli spazi comuni, perché importantissimo fattore che incide sulla qualità della vita. Tra i principali parchi pubblici forlivesi citiamo:

•                     Il Parco della Resistenza, un ampio giardino verde all'italiana di chiara e spiccata impronta illuminista, da oltre due secoli offre ai cittadini di Forlì un luogo di svago, in cui passare il tempo in armonia con la natura. Al suo interno si possono trovare un grazioso laghetto, un monumento ai caduti, una fontana e altre statue celebrative di personaggi noti alla città. È il luogo perfetto per una tranquilla passeggiata in buona compagnia;

•                     Il Parco Urbano Franco Agosto è il più esteso dell'intero comune e si trova a ridosso del Centro Storico. Tra prati verdi e aree boschive si incontreranno diversi canali, un laghetto e una fontana monumentale, una collinetta abitata da numerosi conigli, un bar, un ristorante, chioschi, un pub, un'area dedicata ai bambini e un'altra allo sport;

•                     Il Parco di Via Dragoni, ubicato nel quartiere Musicisti e Grandi Italiani, comprende al suo interno un percorso per biciclette, un percorso vita, un'arena per rappresentazioni, campi da calcio, volley e basket, uno skatepark e infine un'area giochi per bambini. Il parco è anche sede delle attività di due importanti associazioni per giovani, ovvero “Officina 52” e “Piada52”.

La gastronomia forlivese

Nella cucina forlivese, così come il quella romagnola in genere, tra i primi piatti domina la pasta fresca, spesso della doppia versione asciutta o in brodo, come nel caso delle pappardelle, dei passatelli e dei cappelletti, rigorosamente al sugo, invece, sono le tagliatelle, gli strozzapreti e le lasagne.

Tra i secondi piatti, invece, a fare la voce grossa è il maiale, nei vari tagli di carne e negli insaccati e affettati. Senza una reale collocazione in un menù tradizionale, infine, è la piadina, prodotto tipico romagnolo, che può essere gustato come antipasto, come piatto unico, come secondo o come companatico. Più rari da trovare in ristoranti e osterie, sono piatti come le rane in umido o le chiocciole impanate e fritte o in umido, rimasti comunque tradizione in molte famiglie radicate da tempo nel territorio.

Per gustare appieno tutte queste prelibatezze, però, è fondamentale accompagnare il pasto con del buon vino: nella provincia di Forlì-Cesena avrete l'imbarazzo della scelta, perché se ne producono di ottimi, come il Sangiovese, il Trebbiano, la Cagnina, l'Albana ed il Pagadebit.

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