Spacciano eroina dall’auto: arrestati l’autista, il ‘procacciatore d’affari’ ed il venditore

di Paola Verolini
CIVITANOVA – Ognuno, all'intero del gruppo aveva un ruolo. Chi l'autista, chi il venditore e chi si occupava di consegnare la droga, eroina per la precisione
.

Ma ieri, i tre, un 36enne civitanovese e due tunisini, di 18 e 20 anni, identificati tramite rilievi foto-segnaletici e riscontri afis, sono stati fermati, perquisiti e arrestati in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto di armi bianche, in concorso.

Intorno alle 13, viaggiavano a bordo di una Bmw quando, all'altezza della rotatoria Pellegrini, sono incappati nella rete dei carabinieri del nucleo operativo e dai militari della locale stazione. Alla guida un civitanovese di 32 anni, attualmente domiciliato in un B&B di Montecosaro. Durante la perquisizione i due sono stati trovati con 36 involucri di eroina termosaldati per un totale di 16,5 grammi di sostanza stupefacente. Trovato anche un pugnale arabo con 11 cm di lama e un piccolo coltello a serramanico, la somma di 220 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio nonchè 4 cellulari, utilizzati per i contattare  gli acquirenti dello stupefacente e materiale utile al confezionamento delle dosi.

Presto svelati i ruoli degli arrestati: l’italiano faceva l'autista nell’attività di spaccio, il tunisino seduto sul sedile anteriore, trovato in possesso dei 4 telefoni, era il procacciatore d'affari, colui che teneva i contatti con gli acquirenti, il tunisino seduto nel sedile posteriore era il venditore: teneva la droga, alcune dosi in mano pronte alla consegna tramite finestrino e le altre all’interno del posacenere.

L’autovettura, priva di assicurazione, è stata sequestrata amministrativamente e trattenuta presso una depositeria autorizzata. Esito negativo per le perquisizioni domiciliari. Come anche le radiografie effettuate in ospedale sugli stranieri, che spesso ingoiano la droga che trasportano, al momento del controllo di polizia.

Al termine delle formalità di rito, l’italiano è stato sotttoposto al regime degli arresti domiciliari presso il B&B dove è domiciliato, mentre i due tunisini, clandestini, sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza di questa compagnia in attesa del processo per direttissima.

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