Tartuferi:”Spero di rientrare presto in panchina. E su Felicioli dico che…”

CALCIO GIOVANILE – Lo scorso anno era alla guida degli Allievi della Vis Macerata ma, da giugno, attende con pazienza il suo turno.

Stiamo parlando del tecnico Carlo Tartuferi che, in attesa di tornare in panchina, analizza il percorso dei giovani nella nostra Regione.

Come mai non è tra i protagonisti della stagione giovanile in corso? “Per una serie di motivi: all’inizio dovevo restare nella mia vecchia società (diventata ora Junior Macerata ndr) ma poi, a fine giugno, le cose sono cambiate e ho rifiutato. Da lì a poco la decisione di fermarmi anche per via di alcuni impegni di lavoro. Ma oggi ho voglia di rientrare e spero d farlo presto”.

Che effetto le fa stare a guardare? “Per chi ha passione e voglia di fare non è sicuramente una cosa facile. Oltre all’impegno nel week-end in sé, ti mancano le sedute di allenamento settimanali, la preparazione della gara e il rapporto con i ragazzi. Puoi approfittare per aggiornarti, ma diventa difficile se non puoi mettere in pratica quello che hai appreso”.

Stando ai box avrà avuto modo di farsi un’idea sui vari campionati. Chi l’ha colpita maggiormente o vede favorita? “Sinceramente non ho avuto modo di vedere tante partite, spesso sono rimasto defilato. Ma mi hanno colpito molto gli Allievi del Tolentino: hanno una qualità spaventosa, con individualità molto interessanti e un allenatore di categoria. Il tutto accompagnato da un gioco semplice ma efficace”.

Tra i Giovanissimi invece? “Lo United Civitanova su tutti, ha un organico di tutto rispetto e non merita assolutamente di fare i provinciali. Nel campionato regionale, invece, vedo favorito il Porto Sant’Elpidio anche se Robur e Tolentino potranno dire la loro fino all’ultimo”.

Se le chiedessi tre nomi da tenere d’occhio in ottica fuoriquota chi mi saprebbe dire? “E’ dura, ce ne sono diversi. Ma se proprio devo sbilanciarmi direi Luca Senigagliesi del Tolentino, Amodeo Massei della Maceratese e Leonardo Crocioni della Recanatese, tutti classe 1998”.

Ha avuto la fortuna di allenare un giocatore che, oggi, è titolare nella Primavera del Milan: Gianfilippo Felicioli. Può davvero arrivare ai massimi livelli? “Glielo auguro di cuore, è un ragazo di un’umiltà incredibile e ha davvero dei mezzi tecnici importanti, oltre ad una grande duttilità tattica”.

Visto che segue da vicino le vicende del calcio giovanile, dove sta la differenza tra i settori giovanili professionistici e quelli della nostra provincia? “Nei dettagli, perché tra i prof nulla è lasciato al caso. Tutto è studiato e analizzato fino in fondo. Inoltre nell’intensità degli allenamenti e nella programmazione delle sedute. Infine, inutile nasconderlo, nella qualità dei giocatori”.

Propositi calcistici per il 2015? “Tornare in campo prima possibile e rimettermi in gioco, trasmettendo la passione e l’entusiasmo ai ragazzi che, eventualmente, mi troverò davanti”.

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