Capitale italiana della cultura, Macerata convoca il primo tavolo operativo

MACERATA –  Primo tavolo operativo ieri pomeriggio nella Sala dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi per iniziare il percorso di Macerata Capitale Italiana della Cultura 2020. 

I rappresentanti delle principali istituzioni – i Rettori delle Università di Macerata e Camerino Francesco Adornato e Flavio Corradini, la direttrice dell’Accademia di belle Arti di Macerata Paola Taddei,  la presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti, il capo gabinetto della Prefettura Marco Cacciaguerra, il direttore della Camera di Commercio Mario Guadagno e la componente della Giunta camerale Elisa Bolognesi, il direttore dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin, l’onorevole Irene Manzi, il direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli, il sovrintendente dell’Associazione Sferisterio Luciano Messi, l’assessore comunale all’Ambiente, Mario Iesari, IL sociologo Massimiliano Colombi-   insieme al sindaco Romano Carancini e al vice sindaco e assessore alla Cultura Stefania Monteverde si sono incontrati per gettare le basi del percorso che da qui in avanti si dovrà intraprendere, step dopo step, per arrivare alle scadenze stabilite dal Mibact in merito al bando.

Entro il 15 settembre, infatti, Macerata dovrà presentare un dossier di candidatura con il programma delle attività culturali previste per il 2020, la struttura incaricata dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, una valutazione di sostenibilità economico – finanziaria e gli obiettivi perseguiti in termini qualitativi e quantitativi e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento. Poi, entro il 15 novembre, i sette esperti che compongono la commissione giudicatrice valuteranno quale sarà la città candidata.

 “Per essere capitale della cultura – ha detto il sindaco Carancini annunciando quella che sarà la chiave che apre la porta della nomina –  dobbiamo riconoscere i nostri capitali, esplorare il nostro patrimonio, individuare una chiave di lettura che lo renda coerente con gli obiettivi che il bando si pone”. E ha parlato dunque di originalità e credibilità  e della misura del progetto: “Dovremmo riuscire a cucire un abito originale, credibile rispetto agli obiettivi”.

 Il tema lanciato dal sindaco Carancini è Un ponte sull’Oriente, ad est di Macerata. Dall’Adriatico alla Cina: “Abbiamo immaginato che il più potente strumento di comunicazione che la città possa trasmettere non può che partire da padre Matteo Ricci e da ciò che ha rappresentato, e a lui si aggiungono Giuseppe Tucci e Giovanni Beligatti. Abbiamo pensato che guardare verso l’Oriente, verso il sole che sorge, voglia dire anche guardare ad est  e di conseguenza pensare anche alla Macro Regione Adriatico”. E ancora est come partnership con Rieka già designata capitale della cultura europea 2020 che oggi ci vede lavorare insieme perv u n progetto Italia – Croazia, e  il rafforzamento dei rapporti tra Italia e Cina.

  Dall’Oriente alla cultura della ricostruzione “che entra nel territorio – ha concluso il sindaco – e si può immaginare una joint venture tra questo territorio e un modello orientale. La Cina ad esempio si sta interrogando su questi grandi temi”.

  “Adesso dobbiamo lavorare insieme per un progetto condiviso di città e per il dossier – ha detto l’assessore Monteverde ribadendo che Macerata ha partecipato al bando perché la città da anni sta lavorando a un progetto che fa della cultura la sua leva – .Ci sarà un comitato promotore che unirà tutti i partner istituzionali ma aperto a quanti vorranno sostenere la candidatura affiancato da un comitato scientifico e da uno tecnico. Abbiamo elaborato un piano per prepararci e lo vogliamo condividere con voi e con tutti gli attori che vorranno coinvolgersi. Sono previsti altri incontri con i produttori culturali, con i rappresentanti politici del territorio e con il mondo dell’associazionismo”.

  Dopo l’illustrazione del sindaco si è susseguita la serie di interventi dei presenti.

“Dobbiamo offrire un quadro che  abbia la musica di ciò che siamo – ha detto il rettore di Unimc Adornato –  ma anche l’idea di città non scontata. La proposta deve avere la capacità di essere fortemente originale con una impaginazione delle proposte inusuali che incorpori il mondo a cui vuole parlare. Se vogliamo uscire da questa fase depressiva dobbiamo recuperare parametri che ci sono appartenuti e declinarli al futuro”

  Che si stia facendo qualcosa di importante lo ha sottolineato il rettore di Unicam Corradini aggiungendo che “questo avrà un impatto positivo sulla città. Dobbiamo usare parametri di qualità e credo che il ragionamento debba essere impostato sull’originalità della proposta per colpire la commissione”.

  “Deve essere un progetto forte – è intervenuto l’onorevole Manzi –  e non un contenitore di manifestazioni. Va bene l’ancoraggio con la storia ma la progettualità deve essere in grado di parlare alla città del futuro, di rappresentare un’opportunità per il territorio, per creare dinamismo a prescindere dal terremoto che non deve essere la cifra stilistica”.

  Di formazione “come elemento fondante”  ha parlato invece il direttore artistico del Macerata Opera Festiva, Francesco Micheli  mentre il direttore dell’Istituto Confucio, Giorgio Trentin, ha tirato in ballo Villa Lauri, “un polo di ricerca che richiamerà esperti da tutta Europa. Macerata è terra di Cina e vuole essere veicolo di qualsiasi progetto”.

Per la presidente della Fondazione Carima, Rosaria Del balzo Ruiti “il termine della misura è straordinario: ricostruire cultura. Ci troviamo ad avere tra le mani un’occasione d’oro. Guardare il tutto con una valenza positiva è fondamentale, è una delle chiavi che apre alla vittoria”.

Per Elisa Bolognesi della Camera di Commercio la “chiave di volta di tutto il discorso  è  ricostruzione mentre la direttrice dell’Accademia di Belle Arti ha sottolineato “che è importante capire cosa ognuno di noi può fare per dare corpo agli obiettivi”. Infine il capo di gabiletto della Prefettura di Macerata, Marco Cacciaguerra che ha dato la piena collaborazione dell’istituzione ha detto che “Oriente è anche Russia Asiatica e  il milione di euro in ballo deve fungere da moltiplicatore”.

Quindi apprezzamento, disponibilità al lavoro di squadra e convergenza di intenti e di idee sulla chiave Oriente individuata dal sindaco Carancini è stata espressa da parte di tutti gli intervenuti, ognuno dei quali, ha messo sul piatto del confronto la disponibilità a partecipare attivamente al progetto Macerata capitale italiana della cultura 2020.  Il tavolo si riunirà nuovamente tra una quindicina di giorni mentre l’Amministrazione comunale continuerà ad incontrare gli altri stakeholder

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