Carceri, diminuiscono i detenuti ma restano le criticità

MARCHE – Diminuiscono i detenuti e migliora la situazione relativa all'affollamento, ma restano ancora numerose criticità.

Alla scadenza dell'anno di tempo che la Corte europea dei diritti umani ha dato all'Italia per migliorare il sistema carcerario, il Garante dei detenuti Italo Tanoni ha fatto il punto, insieme al presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, sulle condizioni nei sette istituti di pena della nostra regione.

“Sono consapevole che il nostro Paese sta vivendo – ha sottolineato Solazzi – non poche difficoltà, soprattutto dal punto di vista economico e finanziario. Ma i nostri padri costituenti hanno inserito nella Costituzione principi oggi troppe volte violati. Mi riferisco ai diritti fondamentali dell'uomo. La pena non deve essere soltanto la sanzione per un atto delittuoso ma deve anche aiutare chi ha sbagliato a riabilitarsi. Purtroppo questo spesso non avviene”.

Nei penitenziari marchigiani si trovano oggi 974 detenuti rispetto ai 1072 rinchiusi alla fine dell'anno scorso, e ai 1225 del 2012. Inoltre le Marche sono scese nella classifica nazionale relativa al sovraffollamento dal 5° posto del 2012 al 10° posto del 2013, registrando una percentuale di affollamento del 26,6 per cento. “La situazione è migliorata molto – ha spiegato il Garante – per effetto delle leggi Severino e Cancellieri. Due normative che hanno apportato cambiamenti sostanziali con importanti riflessi nel sistema”.

Tanoni ha evidenziato le principali criticità e urgenze del pianeta carceri: dalla carenza di igiene degli ambienti, ai problemi legati alle attività lavorative, alla qualità della vita, alla medicina specialistica e all'odontoiatria; dalla mancanza in alcune realtà di personale direttivo, alla non idoneità di alcuni istituti di pena. Sottolineata anche la necessità di rifinanziamento del piano carceri, con Camerino in testa. Particolarmente sentito, inoltre, il problema della mancata applicazione del regolamento sull'abbattimento dei banconi nelle sale colloqui e dei decreti di espulsione. “Dare esecutività a questi provvedimenti – ha evidenziato Tanoni – avrebbe un forte impatto sulla popolazione carceraria”. In un quadro generale ricco di problematiche ci sono anche punti di forza nella realtà carceraria marchigiana dove ”è forte l'impegno finanziario e politico – ha affermato l'Ombudsman – della Regione” . “Le Regioni hanno il compito di sorvegliare, vigilare e segnalare – ha rimarcato Solazzi – alle autorità nazionali competenti le singole situazioni. Un ruolo che stiamo svolgendo appieno, grazie all'impegno del Garante e di tutto il suo ufficio e alla sensibilità dell'intera Assemblea legislativa che, all'unanimità, ha votato numerosi importanti documenti trasmessi poi alle autorità ministeriali”.

Lungo l'elenco di richieste al Governo nazionale dei garanti italiani, che in questi giorni si stanno mobilitando in tutt'Italia con incontri e conferenze. “Abbiamo inviato un documento comune al ministro Orlando – ha evidenziato Tanoni – chiedendo un incontro sui temi più importanti della realtà carceraria”. Tra le urgenze, la nomina del Garante nazionale “che ci farebbe sentire – ha spiegato Tanoni – più tutelati”. E ancora: “Riteniamo importante puntare sul semestre europeo a guida italiana per stabilire un diverso modello di giustizia e di detenzione, meno passivo e più responsabilizzante che permetta di ristabilire la dignità degli spazi e la qualità della vita dei luoghi di pena”.

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