Conti in rosso per le imprese artigiane

MARCHE – Ancora una frenata per l’artigianato della Provincia di Ancona  che nel terzo trimestre del 2015 registra un saldo di meno 10  imprese  dato dall’apertura tra gennaio e settembre di 181 attività artigiane e la chiusura di  191 imprese.

In un anno le imprese totali sono passate dalle 12.057 del 30 settembre  2014 alle attuali 11.915, quindi 142 imprese in meno con una variazione di -1,2%.

Secondo gli ultimi  dati Infocamere elaborati  dall’Ufficio Studi Confartigianato, la Provincia dorica non vede ancora la strada della ripresa:  proseguono le difficoltà nel settore delle  costruzioni che in anno ha perso 120 imprese artigiane ( -2,8%). Il  quadro imprenditoriale della provincia di Ancona evidenzia debolezze e criticità in un periodo nel quale stiamo ancora  pagando gli effetti di una crisi pluriennale.

Sette anni di crisi,  la pressione della concorrenza, le minacce della contraffazione,  la globalizzazione, impongono scelte nuove e rapide alle imprese di tutti i settori. Le attività artigiane  sono  espressione dei valori autentici del made in Italy. Che però devono fare i conti con tanti ostacoli a partire dalla pressione fiscale fino alla troppa burocrazia.  La caparbietà delle nostre imprese  ha garantito e siamo convinti, ribadisce la Confartigianato, che garantirà ancora in futuro benessere per il nostro territorio. In quest’ottica è necessario e non più rimandabile che Enti ed Istituzioni attuino concretamente quelle azioni ‘virtuose’ (riduzione della spesa pubblica e dei tempi burocratici, alleggerimento del carico fiscale) che spesso rimangono solo degli annunci. Il forte aumento sia delle tasse sia del peso della burocrazia e la restrizione del credito sono tra le cause che hanno costretto (e stanno ancora costringendo) moltissimi artigiani a gettare la spugna. Ecco quindi che serve un impegno concreto per invertire questa tendenza: senza imprese non c’è né economia né lavoro. Di fronte ad una situazione di difficoltà “straordinaria” e perdurante, servono misure “straordinarie”: la piccola impresa, l’artigianato, il territorio con i suoi sistemi economici vanno rafforzati, sostenuti e posti in condizione di migliorare e competere.

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