I consumatori che cercano notizie sui social media sono meno informati

ATTUALITA' – Chi si affida al web per ricevere prevalentemente notizie politiche dai social media ha meno probabilità, rispetto ad altri consumatori, di essere realmente informato. Diversi studi lo evidenziano: oggi sono sempre più coloro i quali si affidano maggiormente ai social media per le notizie. 

Si parla soprattutto di un pubblico giovane (si parla di un'età compresa tra i 18 ei 29 anni) e con istruzione inferiore rispetto a quelli che utilizzano diverse piattaforme. Anche parlando di temi delicati come notizie politiche ed elettorali: ormai si tende a cercare news sui social rispetto a giornali, tv, radio.

L’esplosione del Web

Un mondo che sta esplodendo quello della rete: il web ormai prolifera in ogni sua forma, dall’informazione al marketing. Tutti si rivolgono alla rete. Anche il settore accademico sta vivendo una crescita esponenziale riferita sempre a quel comparto ricco ed articolato noto come Web Marketing.
Partendo da quanto sopra detto, ovvero dalle notizie che si cercano, oggi, soprattutto in rete, è importante cercare di essere il più possibile formati altrimenti si rischia di restare indietro. Sul web si trovano tanti siti specifici del settore, portali formativi, opportunità come webinar e materiale didattico da scaricare.
Secondo quanto riportato da Sito Facile, magazine online di Web Marketing, il mondo del Digital Marketing in Italia rappresenta un settore in enorme ascesa desinato ad aumentare su base annua del 30%. Ecco allora che si torna all’importanza di trovare informazioni reali e concrete, perché spesso ciò che transita dalla rete non è sempre così.

Il problema delle Fake News

Una parola divenuta ormai nota e virale: fake news. Notizie finte, letteralmente. Il web ne è terreno fertile di proliferazione. Le piattaforme di social media stanno adottando misure per sradicare la disinformazione dai loro siti, anche se alcune storie sono aumentate più rapidamente di altre: si pensi alle fake news sul Covid, per restare su temi recenti, alle ipotesi che sia stato messo in giro volutamente ed alle tante bufale uscite sul tema.
Resta ancora da comprendere in che modo Facebook e Twitter (per usare i social più soggetti a fake news) siano responsabili di questa situazione: da qualche tempo si sta cercando di mettere in campo misure adeguate per contrastare le fake news. 
Impresa non sempre facile, che se unita al tema di partenza apre un interrogativo sul futuro: gli utenti si formano sempre più sul web, ma secondo vari studi chi cerca informazioni sui social è molto meno informato rispetto ad altri, più soggetto a credere a notizie finte. Mischiando le due cose, il rischio è quello di ritrovarsi, tra qualche anno, con un livello di informazione molto basso, frutto di un approvvigionamento che avverrà quasi esclusivamente sul web
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