Solfiti nel vino, cosa sono: l’analisi dell’impatto sulla salute umana

Solfiti nel vino, cosa sono e che impatto hanno sulla salute, tutta la verità a riguardo.

Il vino è un’ottima bevanda molto diffuso in Italia e fa parte della nostra tradizione, se è di qualità e bevuto con moderazione potrebbe apportare anche dei benefici al nostro organismo grazie al suo contenuto di antiossidanti tra cui i polifenoli.

Vino
Vino rosso (pexles)

Questa sostanza contenuta nel vino è paragonabile ad un vero e proprio elisir, avrebbe infatti delle proprietà pazzesche che sarebbero in grado di fare da anti-age e quindi di rallentare l’invecchiamento delle cellule. Oltre a prevenire l’ossidazione cellulare si dice che favorisca anche l’assorbimento del ferro e che sia un alleato del cuore.

Chiaramente è una bevanda alcolica e dunque non bisogna abusarne, per questa ragione inoltre per godere almeno in parte di qualche beneficio è fondamentale che il vino sia di ottima qualità e preferibilmente biologico. Nella maggior parte dei vini che si trovano in commercio sono presenti i solfiti, questo si può verificare leggendo l’etichetta che troviamo sulle bottiglie.

Solfiti presenti nel vino, cosa sono e che impatto hanno sulla salute

I solfiti non sono altro che sostanze chimiche che si formano naturalmente durante il processo di vinificazione ciò dipende dalla fermentazione. A volte può però capitare che i solfiti vengano anche aggiunti artificialmente con lo scopo di conservare il vino più a lungo così da evitare la proliferazione di funghi e muffe.

Vino
Vino rosso (pexles)

Si tratta di un additivo la cui presenza si può notare facilmente in etichetta con il suo codice identificativo ad esempio E225. La presenza di queste sostanze nel vino è del tutto legale infatti il regolamento Europeo obbliga i produttori semplicemente ad indicarlo sull’etichetta. Ciò viene riportato inoltre obbligatoriamente solo quando i solfiti sono superiori ai 10 mg al litro.

Durante il processo di vinificazione viene aggiunta l’anidride solforosa o altri tipi di solfati per impedire che ci siano delle fermentazioni spontanee. Solitamente queste sostanze sono contenute maggiormente nei vini bianchi rispetto quelli rossi in quanto svolgono un’azione ancora più importante, quella antiossidante che si occupa di bloccare la produzione di aldeide ciò impedisce al vino di trasformarsi in aceto.

Vino
Vino rosso (pexles)

Chi non soffre di intolleranza ai solfiti e non ha problemi di asma solitamente non riscontra problemi nel bere un vino che li contiene. La dose giornaliera tollerata sarebbe di circa 0,7 mg per kilogrammo di peso corporeo che però viene spesso superata soprattutto dai consumatori più assidui. I solfiti contenuti nel vino, oltre all’alcol, rappresentano una delle ragioni per cui è bene non abusare di questa sostanza.

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