Vivere a Rimini per vivere la vera Rimini: ciò che non sapevate sulla Regina dell’Adriatico

TURISMO – Rimini, città viva e dinamica, è conosciuta (per fortuna o purtroppo) soprattutto per la marea di turisti che ogni anno si riversa, nella stagione estiva, sulle spiagge della riviera.

Lungi da noi voler sminuire quanto fatto da operatori turistici, albergatori e proprietari di bagni, discoteche e locali, ma  la Regina dell'Adriatico è molto, molto di più. Il comune romagnolo, finita l'estate, si accende di una luce tutta nuova, che negli anni si è lentamente fatta più luminosa. Lo dimostra anche l'andamento del mercato residenziale: il numero di compravendite è infatti in crescita costante da anni. Quello delle abitazioni è, comunque, un settore che in larga parte è occupato da coloro che a Rimini comprano per affittare, cioè investono per mettere a reddito. Una scelta oculata, perché le case in locazione in città hanno una richiesta altissima, cercate dagli oltre 7.000 studenti universitari che hanno scelto Rimini quale sede dei loro studi, ma anche dai numerosi lavoratori e professionisti che si sono trasferiti nel capoluogo romagnolo per far fare un salto di qualità alla propria carriera.

Vivere Rimini

Il comune di Rimini, si diceva, offre ai suoi abitanti una miriade di possibilità di svago, che vanno ben oltre alle note discoteche, molte aperte in versione “invernale” durante tutto l'anno, e ai cocktail bar, anch'essi aperti anche nei mesi invernali.

Per chi ama il teatro, ad esempio, sono due i luoghi in cui recarsi per godere della magia del palcoscenico: il teatro Ermete Novelli e il teatro Amintore Galli. Il primo, un gioiello da oltre 600 posti, si distingue per l'acustica perfetta: qui, infatti, si può assistere anche a numerosi concerti. L'Amintore Galli, invece, riaperto lo scorso 28 ottobre dopo una necessaria ristrutturazione, offre, oltre a un palinsesto decisamente ricco e variegato, un esperienza multiculturale: sotto al teatro, infatti, verrà realizzato un innovativo progetto di museo storico-archeologico, il Galli Multimediale, nel quale saranno inclusi anche i resti di una basilica paleocristiana emersi proprio durante i lavori di ristrutturazione.

Parlando di musei sono molti e notevoli i siti ricchi di reperti storici, che trasudano fascino e cultura. Tra di essi il più famoso (e capiente) è senza ombra di dubbio il Museo della Città, che offre la chiave per la conoscenza dell'identità culturale di Rimini. Di tutt'altro stampo è il particolarissimo il Museo degli Sguardi, il quale raccoglie opere e reperti provenienti da Cina, Oceania, Africa e America precolombiana, in pratica dall'intero emisfero australe. Infine, per gli amanti del genere, ma non solo, tappa obbligatoria è il Museo Fellini, dedicato ovviamente all'indimenticabile regista riminese, che ospita esposizioni temporanee di documenti, disegni, scenografie e costumi relativi alla sua produzione cinematografica.

I parchi pubblici

Rimini, all'interno del solo territorio comunale, gestisce ben 1,3 milioni di metri quadri di verde pubblico, distribuiti tra parchi e giardini. Un impianto che comprende parchi fluviali, impianti sportivi e aree naturalistiche tra i i più ampi della Regione: i principali parchi urbani che fanno parte di questo complesso sono realizzati lungo gli antichi corsi del fiume Marecchia e del torrente Ausa. Circa 42.000 alberi, per quasi 200 diverse specie, fanno da corredo a questo imponente impianto di verde pubblico: tra questi vi sono una grande quantità di tigli, platani, aceri, pioppi, pini e querce, tra cui 23 grandi esemplari sono tutelati come alberi monumentali, sia per la loro età, che per il loro valore naturalistico.

Tra i maggiori parchi riminesi sono da citare assolutamente il parco XXV Aprile, noto anche come Parco Marecchia, e il parco Giovanni Paolo II, conosciuto anche come parco V PEEP o parco della Cava: il primo si estende per circa 25 ettari coprendo, oltre che parte del centro storico, anche diverse altre zone della città, seguendo l'antico alveo del Marecchia; il secondo, invece, copre un'area di oltre 14 ettari, intorno a un laghetto adibito alla pesca, occupando un ex grande cava da tempo dismessa e ospitando percorsi panoramici, collinette e anche un frutteto.

La gastronomia riminese

La cucina di Rimini si basa sulle tradizioni legate alla civiltà contadina e alla cultura della terra: è semplice e popolare, caratterizzata da sapori autentici e naturali. I molteplici influssi, legati alla posizione “strategica” tra mare e montagna, la rendono una gastronomia ricca e variegata, che spazia dalla pasta fresca, alla carne, al pesce.

Come nel resto della Regione, tra i primi piatti, a fare la voce grossa sono i vari formati di pasta – cappelletti, passatelli in brodo, lasagne al forno, cannelloni, nidi di rondine, ravioli, tagliatelle, garganelli, maltagliati, gnocchi, strozzapreti… – asciutta, in brodo o al forno e in tutte le salse, o meglio in tutti i sughi possibili e immaginabili.

A questa grande varietà, si affianca la famosa piada/piadina romagnola, piatto estremamente “elastico”, nel senso che può essere consumato come antipasto, come primo, come secondo, ma anche come companatico. Di questo piatto, esiste una versione chiusa, ovvero il crescione: una sorta di piada chiusa, farcita con ogni sorta di ripieno dalle carni, agli affettati, dai formaggi alle verdure.

I secondi si dividono tra i gustosi piatti di carne –  pollo alla cacciatora, coniglio in porchetta, salumi, grigliate miste… – e quelli prelibati di pesce – singoli o in grigliate di sgombri, saraghine, sardoncini e sarde, spiedini di pesce cotti sul “focone”, seppie con i piselli, fritture di calamaretti e di bianchetti -, in entrambi i casi deliziosi e ampiamente soddisfacenti.

I prodotti probabilmente più tipici di questa terra sono lo squacquerone, formaggio fresco a pasta molle, e la saba, sciroppo d'uva o mosto cotto, usato anche e soprattutto nella preparazione di dolci. I vini più bevuti a Rimini sono il Sangiovese, un rosso dal sapore forte, e il Trebbiano, bianco asciutto e armonico. Sono originari di questa terra anche il Pagadebit, la Rebola, il Cabernet Sauvignon e l'Albana.

Rimini, città universitaria

L'ampia scelta di corsi universitari pone Rimini come uno dei principali poli accademici della Romagna, non a caso, come si diceva in apertura di articolo, sono oltre 7.000 gli studenti fuorisede che l'hanno scelta come città dove perseguire la laurea. Nella sede qui dislocata dell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna è possibile trovare corsi che spaziano dall'economia, alle scienze, passando per le materie umanistiche. Due importanti università telematiche, inoltre, hanno sede a Rimini: parliamo dell'Università eCampus, con oltre 22 facoltà, e dell'Università Pegaso, che ne conta, per ora, altri 10.

Interessante, infine, il caso dell'Università Aperta Giulietta Masina e Federico Fellini, che accoglie studenti di ogni età e offre corsi di ogni tipo, con la finalità principale di educare a pensare più che a formare gli iscritti in un unica disciplina.

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