Mercato del lavoro: segnali di ripresa

LAVORO – Gli ultimi dati confermano che il mercato del lavoro in Italia si sta riprendendo e tornando ai livelli occupazionali pre crisi.

La strada è ancora lunga ma le basi pare siano buone e solide, complici anche le riforme del lavoro approvate negli ultimi anni. Le proiezioni dei più grandi centri di ricerca e statistica indicano un graduale ritorno alla crescita economica e , di conseguenza, anche alla piena occupazione della popolazione. Infatti, anche moltissimi grandi gruppi sono alla ricerca di personale, spesso tramite offerte e annunci online. È da poco iniziata anche la campagna Trenitalia lavora con noi segno di questa nuova stagione di ripresa economica.

Il mercato del lavoro è sempre un fattore da analizzare per confermare o meno la buona salute di un sistema economico. Le previsioni economiche annunciano un graduale aumento dell’occupazione grazie alla crescita. Molti pensano che ciò sia legato alle molte persone che negli prossimi 5 – 10 anni andranno in pensione. Questo è vero solo in parte poiché va considerato che in un sistema economico i posti di lavoro non sono una variabile fissa. La crescita economica deve puntare anche alla creazione di nuovi posti di lavoro per poter così abbattere la disoccupazione, soprattutto tra i giovani e le donne. Un sistema economico in buona salute è in grado di non dare la colpa ai troppi lavoratori avanti con l’età per giustificare un’alta disoccupazione tra i 15 e i 34 anni.

Secondo le proiezioni, il tasso di occupazione dovrebbe tornare a soglia 75% per poter essere ufficialmente considerati fuori dalla crisi e dai suoi strascichi. Attualmente in Italia, il tasso di occupazione si aggira intorno al 50% ma le differenze tra i diversi territori sono piuttosto alte. Infatti, al nord si arriva a picchi di occupazione del 76% tra i maschi, mentre nel sud Italia si arriva al 57% per gli uomini e appena al 33% tra le donne.

I periodi di incertezza politica gravano notevolmente sulla situazione economica e del mercato del lavoro, soprattutto perché governo che vai, ricetta per l’occupazione che trovi. Tutelare i lavoratori e il loro diritti è un modo perché il sistema economico cresca e aumenti fiducia degli operatori economici. Le proiezioni confermano che i lavori più richiesti in futuro non saranno elementari perché quelli saranno gradualmente sopperititi dalla tecnologia. In un prossimo futuro, i posti di lavoro richiederanno competenze elevate, non sostituibili dalle tecnologia. I lavoratori dovranno essere sempre più flessibili e abili nel risolvere problemi che hanno a  che fare con l’organizzazione e la decisione.

Le richieste per figure di alto livello saranno sempre alte ma anche i livelli inferiori necessiteranno di personale. Il capitale umano deve esser formato ad hoc perché spesso le competenze che un percorso di studio fornisce poi risulta insufficiente per il mondo del lavoro, anche se si tratta di formazione di medio – alto livello. La chiave potrebbe esser quella delle long live experience cioè un percorso formativo promosso dalla stessa azienda che forma il suoi dipendenti in base a quello che serve.

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